Figura Femminile sdraiata, Giovanni Domenico Molinari (Caresana, 1721 - Torino, 1793)


Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Figura Femminile sdraiata, Giovanni Domenico Molinari (Caresana, 1721 - Torino, 1793)"
Giovanni Domenico Molinari (Caresana, 1721 - Torino, 1793)
Figura Femminile sdraiata
Olio su tela, cm 46 x 31
Con cornice, cm  56 x 42


Il presente dipinto è collegato per stile e soggetto trattato, in questo caso una giovane ragazza sdraiata in un paesaggio idilliaco, alla produzione di piccoli quadretti di soggetto pastorale del pittore piemontese Giovanni Domenico Molinari (Caresana, 1721 - Torino, 1793).
Molinare nasce a Caresana (Vercelli) il 19 luglio del 1721 ma dopo aver perso entrambi i genitori si trasferisce a Torino. Qui diventa, dal 1736, allievo dell’Accademia del disegno fondata dal pittore Claudio Francesco Beaumont (Torino, 4 luglio 1694 – Torino, 21 giugno 1766) dove vi rimane come pensionato fino al dicembre del 1755. Molinari fu, fin da subito, impegnato nella traduzione dei bozzetti del maestro su cartoni utilizzati per la Regia manifattura degli arazzi. Il suo precoce successo sulla scena artistica torinese è confermato dal fatto che entrò a far parte della Compagnia di San Luca nel 1756.
Nel 1751 si sposa con Margherita Peiroleri, i cui fratelli Pietro (incisore) e Nicolò (pittore) frequentavano anch’essi la scuola. Rimasto vedovo contare altri due matrimoni il primo con Lucrezia Elisabetta Burzio e poi nel 1770 con Domenica Maria Ferrero. 
Alla morte del maestro nel 1766 Molinari, ritenuto dai contemporanei il più fedele interprete del maestro e per quel suo stile, elegante e arcadico, che interpreta chiaramente il gusto estetico di corte, fu chiamato a terminare le opere rimaste incompiute, quali la pala destinata alla chiesa di Santa Maria della Scala a Moncalieri raffigurante L'Assunta venerata dal beato Bernardo di Baden e da Sant'Antonio. Molinari fu altresì ben elogiato dalla critica e l'abate Lanzi evidenziò la qualità della produzione di soggetto storico e mitologico per il rigoroso classicismo post marattesco.
A Torino lavorò per Vittorio Amedeo III di Savoia come ritrattista, eseguendo per lui undici tele (tra 1774 e 1775), ma, fin dal 1745, fornì anche cartoni per arazzo alla locale Fabbrica, di cui, nel1766, divenne direttore. Vivace è anche la produzione di dipinti di soggetto sacro, soprattutto impiegati nella decorazione delle chiese della capitale come l’Assunta per l’Albergo della Virtù e il San Pietro Regalado e San Benedetto il Moro per Santa Maria degli Angeli ( Torino) dipinse anche cartoni a tempera e a olio, per la stessa chiesa, in occasione della beatificazione di Pacifico da San Severino (1787) e, per quella di San Francesco di Paola, quando assursero all’onore degli altari Gaspare de Bono e Nicola de Longobardi (1786). Ricevette commissioni, inoltre, per edifici sacri della provincia sabauda, come a Vercelli a Caresana e a Caraglio.
Nel 1778 fu nominato professore di storia e ritratti della Regia Accademia di pittura e scultura. Molinari proseguì nell’attività dell’arazzeria e ottenne commissioni in occasione del riallestimento degli ambienti del secondo piano di Palazzo Reale per le nozze tra Vittorio Emanuele, duca d’Aosta, e Maria Teresa d’Asburgo Este (1789). Larga notorietà riscosse presso i contemporanei in qualità di ritrattista anche se l’assenza di puntuali verifiche sull’attività del pittore e i numerosi scambi e omissioni negli inventari di casa Savoia rendono difficile reperire le opere.
I colori qui utilizzati, accesi ma freddi con una predilezione per i toni azzurri e rosa con accese note di giallo, possono essere riscontrati in molte altre opere del maestro come nell’ Apparizio della Madonna della Neve in Santa Maria della Neve a Mondelli o la Madonna del Carmine con i SS Sebastiano e Battista San Giovanni Battista a Rivara. Sono soprattutto gli episodi pastorali passati sul Mercato antiquario quelli più stringentemente accostabili al presente così come la Sant’Agata del Museo Luigi Mallé di Dronero. Vicini al suo stile sono anche alcune opere del maestro Beaumont come i putti musicanti di Collezione Privata o l’Allegoria della Pittura, Musée des Beaux-Arts di Brest.

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Prezzo: 2 800 €
Artista: Giovanni Domenico Molinari (caresana, 1721 - Turin, 1793)
Epoca: XVIII secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Larghezza: 31
Altezza: 46

Riferimento (ID): 1127178
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Figura Femminile sdraiata, Giovanni Domenico Molinari (Caresana, 1721 - Torino, 1793)
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