XVII secolo, Santissima Annunciazione

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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"XVII secolo, Santissima Annunciazione"

XVII secolo

Santissima Annunciazione

Olio su tela, cm 74 x 100

Con cornice, cm 110 x 136


L’opera in esame, un olio su tela riferibile al XVII secolo inserito in una sontuosa cornice dorata, non raffigura solo la scena dell’Annuncio divino dell’arcangelo Gabriele alla Vergine, ma può essere collegata ad una delle immagini sacre più significative per la cristianità: l’affresco miracoloso dell'Annunciazione eseguito a metà del Trecento per la Basilica della Santissima Annunziata a Firenze. L'affresco si trova all'interno del Tempietto del Santissimo Crocifisso, un sacello eretto da Michelozzo a metà del XV secolo per ospitarlo e proteggerlo. La sua fama deriva da una leggenda risalente alla fondazione della chiesa stessa (circa 1250), secondo la quale l'immagine, attribuita in origine ad un frate di nome Bartolomeo, non fu completata da mano umana: si narrava, infatti, che il pittore, non riuscendo a rendere la bellezza del volto della Vergine, si addormentò per la frustrazione e al risveglio trovò il volto di Maria miracolosamente dipinto da un angelo. Questa tradizione lo rese fin da subito un oggetto di culto e pellegrinaggio straordinario, venendo lodato e celebrato da artisti come Michelangelo, che ne rimarcavano la sua perfezione ultraterrena, caratterizzato da una solennità ieratica e da una bellezza idealizzata che si discostava dalle coeve rappresentazioni più naturalistiche. La fama dell'affresco fu tale da generare un vastissimo repertorio di derivazioni, realizzate per nobili, religiosi e per i Medici, che desideravano possedere un'immagine devozionale ispirata all'originale miracoloso. In questo contesto si inserirono la figura di Alessandro Allori (Firenze, 1535 - 1607), pittore manierista fiorentino, allievo di Agnolo Bronzino, e del figlio Cristofano (Firenze, 1577 - 1621). Allori fu uno degli artisti più richiesti per eseguire repliche (sia intere che parziali, e su diversi supporti) dell'Annunciazione della Santissima Annunziata, da intendere spesso come doni diplomatici o per la devozione privata. Tra i suoi più illustri committenti ci furono i Granduchi di Toscana: una copia documentata fu realizzata da Allori già nel 1580 su commissione di Francesco I de' Medici per il cardinale Carlo Borromeo, testimoniando l'importanza dell'icona a livello europeo. Pur mantenendo fedeltà al modello iconografico originario, Allori lo reinterpreta adottando un linguaggio tipicamente manierista tardo-cinquecentesco e protosecentesco, caratterizzato da un disegno elegante ed una composizione formalmente raffinata, pur conservando l'intensa devozionalità. Tra le versioni a noi pervenute si possono citare quella conservata all’Escorial di Madrid, quella di Palazzo Pitti, quella al Monastero Tor de Specchi a Roma, o ancora quella della Chiesa di Santa Lucia dei Magnoli a Firenze. L’opera qui presentata mantiene gli elementi tipici della tradizione iconografica a cavallo tra Duecento e Trecento: l'Arcangelo Gabriele è rappresentato centralmente nell'atto di portare l'annuncio a Maria, seduta sulla destra con un'espressione di umile accettazione e casta sorpresa di fronte all'evento. La scena si svolge in un ambiente domestico caratterizzato da pochi elementi, come un tappeto persiano, il libro poggiato sul cuscino a simboleggiare le Scritture che si stanno compiendo, e la colomba dello Spirito Santo che irradia luce, simbolo dell'Incarnazione. Novità introdotta dall’artista è la presenza di Dio Padre sulla destra, vero mandatario del messaggio divino.


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Prezzo: 6 000 €
Epoca: XVII secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Lunghezza: 100
Altezza: 74

Riferimento (ID): 1650973
Disponibilità: Disponibile
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