"Deposizione di Gesù nel Sepolcro 1600"
Deposizione di Gesù nel Sepolcro 1600 si tratta di un’opera fortemente coinvolgente dal punto di vista emozionale, impiegando un uso teatrale del colore, delle luci e della gestualità dei suoi personaggi.La vera magia del dipinto è l’uso personalissimo che il pittore fa della luce e dei colori, con gli effetti chiaroscurali che ne accentuano la tridimensionalità. L’artista si dimostra qui in grado di indicare una via originale e intensa della pittura barocca. I gesti bloccati, la luce violenta, i rossi accecanti ed il nitore dei dettagli producono un effetto quasi metafisico.
Un’ atmosfera quasi innaturale illumina i personaggi, che emergono dal fondo cupo della vegetazione, disponendosi in primo piano come su un palcoscenico teatrale direttamente di fronte allo spettatore. Ogni singolo gesto assume toni di drammatica e partecipe disperazione.
Il corpo muscoloso di Cristo, ancora pieno di vigore, domina la scena, mentre Giuseppe d’Arimatea gli sorregge la testa ripiegata all’indietro. Quest’ultimo che tradizionalmente gode, per rango e per età, di una maggiore importanza rispetto a Nicodemo che regge invece il lenzuolo dalla parte dei piedi. In primo piano, inginocchiata e piangente, Maria Maddalena con i capelli sciolti, lunghi e fluenti. Colpisce il morbido e sensuale manto rosso che l’avvolge.
Sullo sfondo la figura di Maria, appena percettibile, appare ripiegata su sé stessa con il volto nascosto dal manto blu e sostenuta dall’abbraccio di una delle pie donne.
L’opera barocca di scuola emiliana si ispira al Cristo deposto nel sepolcro di Annibale Carracci.
Cornice, coeva, a “cassetta” con bordi intagliati, angoli e centri evidenziati con decorazioni fogliacee, doratura in foglia oro.