"DIPINTO SU TELA " MADONNA - VERGINE MARIA " - XVII SECOLO."
Il dipinto,
ad olio su tela, raffigura il dolcissimo viso della Madonna leggermente di
profilo e rivolto pudicamente verso il basso con gli occhi semichiusi.
Le qualità stilistiche del dipinto ci
permettono di collocarlo nell’ambito della pittura di Michele Desubleo, artista
di rilievo del XVII secolo.
Cornice dorata del XIX secolo.
cm. 47x35
senza cornice - cm.63x51 compreso cornice
Michele Desubleo, detto
Michele Fiammingo (Maubeuge, 1601 – Parma,1676)
Michele
Desubleo, pittore di origini fiamminghe, si trasferì in Italia nel terzo
decennio del Seicento. Nel 1624 si trovava a Roma, dove ebbe l'opportunità di
assimilare il linguaggio caravaggesco e le novità offerte dalla scena artistica
romana, studiando le opere di Raffaello, Michelangelo, Annibale Carracci e
Domenichino. Negli anni Trenta si stabilì a Bologna: frequentò lo studio di
Guido Reni per poi ritagliarsi progressivamente uno spazio di autonomia. Il
successo della sua arte è indubbiamente da ricercare nella delicata commistione
stilistica, che da un avvio di marca caravaggesca unisce inflessioni reniane e
venete sintetizzando un lessico di equilibrata e assorta eleganza. In breve
tempo le sue opere trovarono collocazione nelle raccolte più importanti della
città felsinea.
Fu a lungo
attivo anche in Veneto, lasciando opere importanti tre le quali la Vocazione
dei figli di Zebedeo e la Trasfigurazione per la chiesa di San Giacomo a
Monselice e la pala dell'Orazione nell'orto nella chiesa di San Zaccaria a
Venezia. Dal 1665 è documentato a Parma, città nella quale lascia significativi
dipinti, tra i quali la grande pala raffigurante la Madonna e Santi per il
Duomo e la tela di soggetto profano che tratta il tema dell'Amore sacro che
vince l'amore profano. Fu autore di numerose tele destinate a collezionisti
privati, prevalentemente di soggetto profano, in cui probabilmente raggiunge il
più alto grado di qualità, ponendosi come uno dei campioni di quel classicismo
colto ed elegantissimo che rappresenta uno dei filoni più interessanti della
pittura del Seicento italiano.