Baccanale
Olio su tela (98 x 132 cm. - In cornice 120 x 154 cm.)
Dettagli completi dell'opera (clicca QUI)
Il dipinto, di alta qualità e bella conservazione, è una raffinata prova pittorica di Giulio Carpioni (Venezia, 1613 - Vicenza, 1678), uno dei pittori veneziani più talentuosi del XVII secolo, e raffigura un tipico "Baccanale”, soggetto prediletto e più volte ripreso.
Si tratta, in particolare, di una festa in onore di Bacco, il dio romano del vino (o Dioniso nella mitologia greca), caratterizzata da figure mitologiche nude o seminude, come satiri, ninfe, menadi e putti, che si dedicano all’ozio ed al consumo di vino in un ambiente naturale, abbandonandosi a piaceri sfrenati, delle libagioni, della danza, della musica e dell'erotismo.
Formatosi con il Padovanino e sul classicismo della tradizione veneziana cinquecentesca, Carpioni trasse grande ispirazione dalle opere giovanili del Tiziano, soprattutto le composizioni a carattere mitologico ed in particolare i suoi celebri Baccanali; fu in particolare durante il suo viaggio a Roma che ebbe modo di vedere e studiare il "Baccanale degli Andrii", oggi al Museo del Prado di Madrid, databile tra il 1523 e il 1526.
Di tale opere rimase affascinato dal movimento dinamico, dalla sensualità dei corpi e l'interazione di luce e ombra. Riprese quindi, rielaborandoli, molti personaggi dal dipinto tizianesco come il nudo sensuale della ninfa adagiata in basso a sinistra.
C’è poi, spostandoci verso destra, il simpatico ‘’puer mingens’’ (figura in un'opera d'arte raffigurata come un ragazzo in età prepuberale nell'atto di urinare) che zampilla pipi contro una ninfa che si gira infastidita per questo gesto dispettoso.
L’artista subì a Roma anche l'influsso del realismo dei Bamboccianti, nonché le istanze classiciste di Poussin, che si dedicò con grande fortuna allo stesso tema dei Baccanali.
Il dipinto qui presentato può essere confrontato in particolare con il Baccanale dell'Accademia Carrara di Bergamo (https://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda/fotografia/108771/), simile per dimensioni, in cui la figura del grasso Sileno ubriaco sorretto da giovani aiutanti è riprodotta quasi identica nella controparte (https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/C0050-00068/), ed ancora con il Baccanale della Pinacoteca del Castello Sforzesco (https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/B0020-00078/), oltre al dipinto dei Musei Civici di Vicenza tramite il legato di Carlo Vicentini Dal Giglio nel 1834.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
L’opera viene venduta completa di una piacevole cornice dorata ed è corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.
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