Tito Conti attr., Gualtieri di Brienne, Giovanni di Bernardo Medici e Guglielmo Altoviti

Tito Conti attr., Gualtieri di Brienne,  Giovanni di Bernardo Medici e Guglielmo Altoviti

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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Tito Conti attr., Gualtieri di Brienne, Giovanni di Bernardo Medici e Guglielmo Altoviti"

Attribuito a Tito Conti
(Firenze, 1842 - 1924)

Gualtieri di Brienne conduce al patibolo Giovanni di Bernardo Medici e Guglielmo Altoviti

olio su tela, cm 191x288


Sesto conte di questo nome, Gualtieri di Brenne fu una delle figure centrali nello scontro tra Firenze e Pisa per la conquista della città-roccaforte di Lucca.

La guerra tra Pisa e Firenze per la supremazia sulle terre lucchesi ebbe inizio nel 1341, quando il marchese Obizzo d’Este, signore di Ferrara, stipulò un accordo con la Signoria di Firenze affinché le fosse riconosciuta la città di Lucca e il suo territorio, a patto che quest’ultima pagasse una ingente somma di denaro a Mastino della Scala, signore di Verona, Vicenza e Lucca.

I pisani vedevano in questa concessione un affronto sia a livello politico, con l’espansione di Firenze verso la Versilia e la Lunigiana, sia a livello diplomatico, poiché anche loro avevano cercato di trattare con Obizzo d’Este, ma vennero preceduti nell’offerta dai fiorentini.

Iniziò così una feroce guerra tra le due città, che vide i pisani, comandati da Ranieri della Gherardesca, conquistare gran parte dei territori lucchesi, fino a porre, il 22 agosto 1341, sotto assedio la città.
In più occasioni, la Signoria di Firenze cercò di risolvere la situazione inviando truppe e comandanti ad aiutare gli assediati. Tuttavia, sia sotto il comando di Giovanni de’ Medici, sia poi con Malatesta dei Malatesti di Rimini, non si riuscì a risolvere la questione.

Anche Gualtieri di Brienne prese parte a questi combattimenti, in particolare nella zona del Serchio. In questa circostanza, si fece molto onore come prode cavaliere, anche se i risultati furono nulli.

Le ingenti somme di denaro che venivano utilizzate per la guerra, unite al malcontento generale per l’operato di Malatesta, portarono la Signoria di Firenze a nominare, il 31 maggio 1342, Gualtieri di Brienne come difensore del Comune di Firenze e capitano generale della guerra contro Pisa.

Il 6 luglio 1342 la guarnigione fiorentina di Lucca, abbandonata a sé stessa, capitolò e la città passò sotto il dominio pisano. Il malcontento popolare crebbe, e l’alta borghesia fiorentina, per paura delle future ripercussioni derivanti dalla sconfitta subita contro i pisani e dalla stipula della pace, con l’annessa rinuncia a Lucca, decise di attribuire al Brienne anche le funzioni ordinariamente spettanti al capitano di custodia contro coloro che tramavano per sovvertire o turbare lo Stato fiorentino.

A questa circostanza si ricollega il nostro dipinto, che rappresenta Gualtieri di Brienne mentre conduce al patibolo le prime due persone accusate di aver tramato contro il Comune di Firenze durante la guerra contro Pisa.
Il primo è Giovanni di Bernardino de’ Medici, già capitano dei fiorentini nella fortezza lucchese dell’Agosta, sospettato di essersi lasciato scappare un nobile aretino che egli aveva in consegna. Il secondo è Guglielmo Altoviti, capitano fiorentino di Arezzo, accusato di malversazioni nel suo ufficio.

Queste misure estreme procurarono al duca una facile popolarità, tanto che quando cavalcava col suo seguito per la città, era acclamato al grido: “Viva il signore!”

Per quanto riguarda l’attribuzione del bel dipinto esiste un riferimento per tradizione verbale all’artista Tito Conti, come recita anche una targhetta in metallo apposta sulla cornice dell’opera.

Prezzo: 14 000 €
Artista: Tito Conti Attr., (firenze 1842 - 1924)
Epoca: XIX secolo
Stile: Napoleone III
Stato: Sato molto buono

Materiale: Olio su tela
Larghezza: 288
Altezza: 191

Riferimento (ID): 1586013
Disponibilità: Disponibile
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Tito Conti attr., Gualtieri di Brienne, Giovanni di Bernardo Medici e Guglielmo Altoviti
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