Adriana Pincherle, (1905, Rome- 1996, Florence). Una dama con turbante e ombre verdi. Anno 1973


Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Adriana Pincherle, (1905, Rome- 1996, Florence). Una dama con turbante e ombre verdi. Anno 1973"
 
Adriana Pincherle, (1905, Rome- 1996, Florence).
Una dama con turbante e ombre verdi in un paesaggio.

Pittrice donna italiana, attiva a Roma e dal 1943 a Firenze.

Dipinto firmato e datato in basso a destra: Adriana Pincherle. 1973.
In buono stato.
Olio su tela.
Cornice in legno.
Una composizione apparentemente semplice, che rapresenta una donna di schiena, porta in se l'influenza dello stile avanguardistico di Matisse, con audaci e raffinati accostamenti cromatici.
La forma viene creata con il colore, realizzando un effetto quasi surreale e di grande espressività.




SPEDIZIONE GRATUITA in Italia ed Europa

Biografia dell'artista:
Pincherle Adriana
Roma 25 dicembre 1905 - Firenze 8 gennaio 1996

Adriana nasce a Roma il 25 dicembre 1905, in una famiglia in cui si intrecciavano due culture: quella ebraica del padre, l'ingegnere Carlo Pincherle, di origini veneziane e innamorato della pittura, e quella cattolica della madre, Isa. De Marsanich, di nobile ma decaduto ungherese.
Adriana è la primogenita e di due anni più grande del fratello Alberto, noto al mondo letterario con lo pseudonimo di Alberto Moravia

Come racconta di lei la stessa Pincherle, da bambina passava ore ad ammirare il padre che dipingeva acquarelli, e fu forse allora che nacque il suo interesse per il disegno e soprattutto la sua particolare sensibilità verso il colore. Così, terminati gli studi classici, iniziò a frequentare l'atelier "per dame" dell'incisore Alfredo Petrucci e i corsi gratuiti di nudo dell'Accademia, dove conobbe Mimmo Spadini e Scipione, ed entrò in contatto con l'arte romana. Nel 1931 esordì alla collettiva "Prima mostra romana d'arte femminile" alla "Galleria di Roma", mentre l'anno successivo, presso la stessa galleria, espose una personale insieme a Corrado Cagli, già attirando l'attenzione di critica, celebre il commento di Longhi, più volte citato dalla stessa Pincherle, che preferisce la "femminuccia" tra i due artisti. A testimonianza dei risultati raggiunti da Adriana fin dai suoi primi lavori, ricordiamo che tra le sue opere presentate nel 1932 vi era anche il celebre "Autoritratto in piedi", ora agli Uffizi
La crescita di Pincherle passa attraverso luoghi e periodi comuni sia alla Scuola Romana che alla scuola dei pittori del gruppo di via Cavour (Mafai, Raphaël, Scipione), con tangenti e svincoli, ma la sua ricerca pittorica approda a soluzioni originali indipendenti da qualsiasi etichetta.
Fondamentale per la maturazione della sua arte fu il soggiorno a Parigi nel 1933, in cui Pincherle ammirò e studiò da vicino i Fauves, Renoir e in particolare Matisse. Nello stesso anno espone per la prima volta a Firenze alla Sala d'arte delle Nazioni con Milena Barilli e alla "Galerie de la Jeune Europe" di Parigi.
Conosce Paulucci e di conseguenza Menzio, Levi e Chessa, cioè i fondatori del gruppo "I sei di Torino", che per Pincherle sono uno stimolo per la rielaborazione privata dell'arte francese.
Nel 1934 partecipa alla "Mostra d'Arte Italiana Contemporanea", mostra itinerante negli USA, mentre l'anno successivo espone alla II Quadriennale di Roma e alla galleria "La Cometa", presentata da de Libero. In questi anni, in occasione di una sua personale visita a Genova, conosce il pittore Onofrio Martinelli, che sposerà nel 1943, trasferendosi con lui a Firenze e creando un sodalizio umano e artistico. Insieme frequentavano il Caffè delle Giubbe Rosse, luogo di ritrovo degli intellettuali che gravitavano attorno alla rivista «Solaria», un'abitudine che gli avrebbe ispirato negli anni Sessanta la realizzazione di una galleria di ritratti di questi letterati. Sedici di questi furono donati al Gabinetto G.P. Vieusseux nel 1978 ed ora esposto permanentemente nella sala di lettura dell'Archivio Contemporaneo.
Con la promulgazione delle leggi razziali, le origini ebraiche di Pincherle costrinsero i due artisti a rifugiarsi in luoghi sicuri, tra cui Bibbiena, Vallombrosa, Taranto.
Subito dopo la Liberazione compirono un viaggio a Parigi, soggiorno che diventò un anniversario annuale per la coppia di artisti, in continua evoluzione e confronto
Negli anni successivi Pincherle partecipò a numerose mostre a Roma, Firenze, Milano, espone alla Biennale di Venezia nel 1948, alla XXV Biennale nel 1950, alla Galleria del Vantaggio di Roma nel 1955, mostra personale presentata da Roberto Longhi, che testimonia il riconoscimento della maturità artistica raggiunta attraverso un percorso pittorico originale.
Dopo la morte di Martinelli, nel 1966, la pittrice continuò la sua attività esponendo annualmente e trovò ispirazione per le sue opere nel suo studio in via de' Bardi a Firenze dove dipinse fino agli ultimi giorni della sua vita; è morta l'8 gennaio 1996.
 
 
Prezzo: 780 €
credit
Artista: Adriana Pincherle, (1905, Rome- 1996, Florence).
Epoca: XX secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Larghezza: 57cm
Altezza: 73cm

Riferimento (ID): 1292512
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