"Pietro Torrini (Firenze, 1851 -1914). Lo Chef del Papa."
Pietro Torrini (Firenze, 1851 -1914).Lo chef del Papa.
Olio su tela.
Cornice in legno intagliato e dorato.
Etichetta presente (dogana tedesca o austriaca dei primi del Novecento?) e una nota sulla biografia del pittore in inglese, che allude alla sua provenienza da una collezione inglese.
Firmato con lettere rosse in alto a destra.
Dipinto che rappresenta un umile pasto preparato da un uomo non più giovane, che guarda il cucchiaio con grande fame. Il nome del dipinto allude al copricapo sotto il cappello, che ricorda vagamente il "papalino" che indossano i papi. Il pittore lascia trasparire in questa rappresentazione il suo carattere ironico e giocoso, descrivendo con estrema cura i dettagli fisionomici, le mani, i chiodi, la superficie lucida del bellissimo vaso di rame. Il realismo estremo colpisce per il virtuosismo tecnico del pittore.
Pietro Torrini (Firenze, 1851 – dopo il 1888), nato da un'umile e numerosa famiglia fiorentina, nel quartiere di San Niccolò, dimostrò presto una forte propensione per il disegno. Nel 1867 Pietro fu ammesso all'Accademia di Belle Arti di Firenze
Inizialmente si dedicò alla pittura storica. Nel 1869 vinse la medaglia del concorso “emulazione” nella categoria disegni.
In seguito divenne un abile interprete della pittura di genere. L'accuratezza e la resa dettagliata di piccole e spiritose scene di vita quotidiana vengono esposte ai Promotori, riscuotendo un notevole successo. Torrini, infatti, conquistò molto rapidamente il mercato internazionale, suscitando ammirazione soprattutto tra i collezionisti di area anglosassone.
Pietro Torrini debuttò nel 1875 a Firenze, durante l'Esposizione per il Centenario di Michelangelo. Ti espone a un dipinto di storia.
Ma ben presto l'artista, spinto dal sicuro successo economico, si dedicò instancabilmente alla realizzazione di piacevoli dipinti di genere.
Pietro Torrini è noto soprattutto per le scenette di genere spiritose.
Temi di facile lettura diventano protagonisti delle scene di Pietro Torrini. Molto frequenti sono scene divertenti in cui gruppi di frati cantano e bevono o in cui intere famiglie ballano e mangiano all'osteria, oppure in cui anziani degustano del buon vino o giocano a carte. In molti quadri l'azione si svolge in luoghi umili e semplici che vengono riempiti e colorati dall'allegria dei personaggi.In questi dipinti, come sempre accade nella pittura di genere, emerge una resa molto accurata dei dettagli, proprio nella tradizione neofiamminga . Abiti e utensili domestici, libri, cibi e bottiglie, elementi tipici della natura morta, vengono creati con la punta di un pennello.
Anche la dimensione medio-piccola del tipinto rivela il legame con la tradizione fiamminga.
Pietro Torrini collaborò con l'architetto Giuseppe Poggi alla progettazione delle "nuove tangenziali di Firenze" e del "Piazzale Michelangelo".