Demétre Chiparus (Dorohoi 1886 – Parigi 1947), “Pierrot”, 1925 circa.
Bronzo patinato, avorio.
Misure: cm. 66 x 24 x 22 cm
Firmato “D.H. Chiparus” alla base.
Questa statuetta crisoelefantina di Chiparus raffigura la maschera francese più famosa della Commedia dell’Arte: Pierrot, il timido e mesto mimo innamorato di Colombina.
Il personaggio di Pierrot fu portato alla fine del Seicento dalle compagnie teatrali italiane che facevano tappa nelle città francesi; gli storici ipotizzano si tratti di una derivazione di Pedrolino, il servo furbo, per via delle somiglianze tra i corrispettivi costumi di scena.
Infatti il personaggio sopracitato, come il Pierrot, è caratterizzato da larghe vesti candide, una grossa gorgiera e un trucco bianco sul volto, il cosiddetto ”infarinato”.
La maschera francese continua ad essere popolare durante tutto il XVIII e XIX secolo; con la fondazione del Cercle Funambulesque (“Circolo dei funamboli”) la figura si evolve in ginnasta e acrobata. Il Pierrot, dalla personalità così ambigua e soggetta a reinterpretazioni, diventa fonte d’ispirazione per compositori come Claude Debussy e pittori come Seaurat e Cézanne. Frequente anche nelle illustrazioni dell’esteta inglese Aubrey Beardsley.
Chiparus stesso fornisce un’altra versione del personaggio: il suo Pierrot suona una mandola con fare melanconico mentre guarda verso l’alto, forse cercando la Luna da cui è rimasto ammaliato.
I suoi vestiti, la gorgiera e la cuffietta che porta sono tutti realizzati in bronzo, patinato ed ossidato con metodi diversi per creare una policromia; scolpiti in avorio sono invece mani e testa, materiale prediletto dall’artista per rendere la morbidezza e la trasparenza degli incarnati.
BIOGRAFIA
Demétre Chiparus, all’anagrafe Dumitru Haralamb Chipăruș, nasce a Dorohoi, Romania nel 1886. All’età di ventitré anni si trasferisce in Italia, dove studia sotto la guida del prolifico scultore Raffaello Romanelli, insegnante all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1912, iscrittosi all’École des Beaux-Arts, si trasferisce a Parigi e segue le lezioni di Jean Boucher (1870-1939) e Antonin Mercié (1845-1916). Chiparus esordisce al Salon de Paris nel 1914: la commissione lo premia assieme alla collega scultrice Claire Colinet. Le prime serie che realizza in questo periodo sono quelle dei bambini.
Chiparus lavora principalmente il bronzo, collaborando con fonderie francesi come quella dell’antiquario Edmond Eting, proprietario della Galerie Béranger.
Lo stile più maturo per il quale è maggiormente apprezzato e conosciuto si sviluppa a partire dagli anni ’20; le figure si allungano, si fanno esili e flessuose e si muovono nello spazio con eleganti torsioni del corpo.
A seguito della scoperta della tomba del faraone Tutankhamon nel 1922, la fascinazione verso l’Oriente e soprattutto l’Egitto fa nuovamente capolino nella moda Occidentale: numerose sono le statuette dell’artista raffiguranti Cleopatra e danzatrici del ventre.
Un’altra fonte d’ispirazione dello scultore sono sicuramente i Ballets russes, la compagnia fondata nel 1909 da Sergej Diaghilev che in quel momento spopola in Francia: le coreografie all’avanguardia, i costumi eclettici e le movenze drammatiche delle talentuose ballerine lasciano un segno indelebile nell’arte di Chiparus, tanto da fare di quest’ultime delle modelle. La celebre Danseuse au cerceaufu scolpita ispirata alle performance di Zoula de Boncza, ballerina polacca che si esibiva alle Folies Bergère; i volti del gruppo scultoreo Danseurs persans, esistente in numerose versioni, altro non sono che dei ritratti dei ballerini e coreografi Ida Rubinstein e Vaslav Nijinsky. La sorella di quest’ultimo, Bronislava Nijinska, si cela dietro le sembianze di una delle opere più apprezzate dallo scultore, la celebre Almeria.
A seguito del fantastico successo dei suoi lavori, lascia il suo piccolo laboratorio per trasferirsi nel prestigioso quartiere di Neuilly sur Seine con la compagna Julien Lüller nel 1928.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il mercato dell’arte subisce una ricaduta e muore così l’innovazione artistica dell’Art Deco. Al tramonto di un’era, Chiparus continua a scolpire opere nel suo stile puramente per il suo diletto personale; tra 1942 e 1943 espone al Salon i suoi animali in terracotta e di frequente si reca allo zoo di Vincennes per studiarne le proporzioni. Proprio durante il suo rientro da una di queste visite è colpito da un ictus, morendo nel 1947. È sepolto al cimitero di Bagneux.