Da Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822)
Leone vigilante e Leone dormiente
Stucco su base marmorea, cm 28 x 40 x 15
Le due terrecotte riprendono i dettami iconografici e stilistici di una celebre coppia di figure canoviane, il Leone vegliante e il Leone dormiente che l’artista scolpì per la tomba di papa Clemente XIII, al secolo Carlo Rezzonico, fra il 1783 e il 1792. La tomba di Clemente XIII costituisce uno dei più ambiziosi e sofisticati progetti di Antonio Canova per quanto concerne la scultura di carattere funerario: questo, infatti, è ideato e costruito su tre differenti livelli. Il primo è occupato dai due mirabili leoni, l’uno vegliante e l’altro addormentato, che proteggono l’accesso al sepolcro mentre ai lati sono posizionati il Genio della Morte e della Religione; il secondo livello è occupato dal sarcofago contenente le spoglie del pontefice mentre al vertice della composizione è posizionato un ritratto a tutto tondo di Clemente XIII, rappresentato come inginocchiato su un cuscino mentre prega, che, in segno di umiltà, ha deposto la tiara a terra. I due leoni collocati all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano ebbero un grandissimo successo tanto che l’artista volle replicare il leone dormiente per il monumento funebre di Maria Cristina d’Austria. Dal punto di vista stilistico, appare innegabile che i due felini del sepolcro papale e finanche la seconda versione, sono stati scolpiti da Canova in modo magistrale. La posa delle zampe, le criniere, l’atteggiamento degli animali e le loro espressioni fanno sembrare palpitanti e vivi questi maestosi animali.