Pittore manierista fiammingo (Primi del XVII secolo)
Ritratto di Geber (alchimista arabo vissuto nel VIII secolo)
Olio su tavola
41 x 33 cm. - In cornice antica 51 x 43 cm.
L’opera appartiene ad una serie di tre dipinti, insieme ai ritratti degli alchimisti Ermete Trismegisto (link) e Morieno Romano (link)
Il dipinto ritrae un alchimista, antica figura da sempre portatrice di fascino e mistero per la sua perfetta commistione tra scienza ed esoterismo, che mirava a conquistare l'onniscienza, ovvero il massimo della conoscenza in tutti i campi del sapere. Tra i grandi obiettivi dell’alchimia vi era la ricerca dell’elisir della vita eterna o la trasformazione dei metalli poveri in oro, pratica che si riteneva fosse raggiungibile attraverso la "pietra filosofale".
Quella dell’alchimista pertanto, con le sue pratiche e conoscenze segrete, è una figura descritta al confine tra studioso e mago, capace di compiere trasformazioni straordinarie, qui ben rappresentata da un pittore manierista, presumibilmente fiammingo, attivo tra XVI e XVII secolo.
Nel nostro caso si tratta, in particolare, del ritratto di Geber (Jabir ibn Hayyan), nato nel 722 d.C, personaggio leggendario conosciuto come il più grande alchimista islamico medievale, e considerato il fondatore dell'alchimia persiana e della chimica moderna che ebbe il merito di trasformarla da pratica legata alla magia ad empirica, molto simile alla chimica moderna.
La sua figura viene qui accostata al cigno bianco, maestoso e sereno, animale simbolico per l'alchimia, poiché nel candore e nella forma dell’animale gli alchimisti trovarono sia la luce solare, sinonimo della natura maschile, sia la luce lunare immagine della femminilità.
L'interazione tra l'alchimista e il cigno rappresenta un simbolo potente di equilibrio e armonia tra scienza e natura, mentre la pergamena rappresenta l'incessante ricerca di verità e di saggezza, un viaggio che si snoda attraverso i misteri dell'universo.
Il soggetto è ispirato alla stampa del frontespizio del trattato alchemico ‘Basilica chymica’ (1608) di Oswald Croll (Wetter, 1560 – Praga, 1609), alchimista e medico tedesco dell'imperatore Rodolfo II, che raffigura i più celebri alchimisti della storia, e delle formule arcane inserite in simboli geometrici.
Dettaglio della copertina del trattato alchemico ‘Basilica chymica’ (1608) scritto da Oswald Croll (Wetter, 1560 – Praga, 1609) - vedi foto nei dettagli: https://pt.m.wikipedia.org/wiki/Ficheiro:Hermes_Trismegistus_illustration_Wellcome_L0016507.jpg
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
Il dipinto viene venduto completo di una cornice antica ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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