Bottega di Lambert Sustris (1515-1520 –1584 circa)
Venere e Amore spiati da un satiro
Olio su tavola, cm 24 x 32
Con cornice, cm 41 x 49
La tavoletta qui descritta, attribuibile alla bottega di Lambert Sustris, ritrae un soggetto di carattere mitologico molto caro ai committenti privati del XVI secolo, come possono ben testimoniare le opere realizzate da artisti coevi per le collezioni e le residenze di nobili e ricche famiglie sia italiane che straniere. La figura protagonista è quella di Venere, accompagnata dal figlioletto Cupido, entrambi riferibili all’universo erotico e sensuale, quasi completamente nudi su di un letto dove si erano assopiti; a turbare il loro sonno interviene un satiro, forse lo stesso dio Pan, che discretamente si affaccia oltre il tendaggio rosso iniziando a tirare il candido lenzuolo che copre le intimità della dea. L'atmosfera potrebbe interpretarsi come una rappresentazione mitologica dei piaceri dell'amore carnale, sebbene alcune parti dell’opera lascino spazio ad ulteriori riflessioni: al desiderio, terreno e irrazionale, del satiro sembra fare schermo l’azione di Cupido, lanciato verso il sileno per impedirgli di tirare la tenda e il lenzuolo ulteriormente; inoltre, le frecce d’amore del dio sono lontane, poggiate a fianco del letto, e la stessa dea discosta lo sguardo dall’indesiderato visitatore. Questa contrapposizione fra desiderio e pudicizia è uno dei temi ricorrenti ricorrenti fra i quadri "da camera", destinati agli ambienti strettamente privati delle abitazioni signorili e spesso caratterizzati da temi di contenuto erotico, per il diletto del padrone di casa. Il dipinto evidenzia diverse caratteristiche manieriste: le figure allungate e pose complesse, l'attenzione alla forma umana, spesso idealizzata e sensuale, colori brillanti e contrastanti (il rosso del baldacchino, il bianco del lenzuolo e i toni scuri del Satiro creano un forte impatto visivo), dinamismo e teatralità (l'interazione tra le figure e la sorpresa del Satiro conferiscono alla scena un senso di movimento e drammaticità).
Lambert Sustris (Amsterdam, 1515-1520 circa – Padova?, 1584 circa) è stato un pittore olandese, padre di Friedrich Sustris. Si formò a Utrecht o a Haarlem nell'ambiente di Jan van Scorel o di Maarten van Heemskerck. In giovane età visitò Roma, come è confermato dalla scoperta della sua firma nella Domus Aurea, e Venezia, dove entrò nell'atelier di Tiziano. In quanto membro dell'entourage del celebre pittore, partecipò nel 1548 e nel 1550 alla Dieta di Augusta, dove tornò nel 1542 ed ebbe l'opportunità di ritrarre numerosi nobili della Svevia, come quelli della famiglia Vöhlin. A partire dal 1543 dipinse il ciclo di affreschi della Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia. Tra il 1548 ed il 1553 si recò più volte ad Augusta; a questo periodo risalgono i numerosi ritratti eseguiti per nobili e clero. Negli anni sessanta si stabilì a Padova, dove morì verosimilmente, in un anno imprecisato dopo il 1568.
La sua particolare fusione tra stile olandese e italiano fu un decisivo modello per lo sviluppo dei paesaggi ideali del XVII secolo.