Prima metà del XVIII secolo, Manifattura Castelli
Liberazione dalle catene
Maiolica, cm 21 x 15
Con cornice, cm 38 x 37
Esempio della tradizione manifatturiera ceramista di Castelli, piccolo centro della provincia di Teramo che tra XVI e XVIII secolo si distinse per la produzione di oggetti e decorazioni in maiolica, sebbene abbia origini ben più antiche. Molte furono le famiglie di artisti che si cimentarono per più generazioni nella lavorazione di questo materiale: i Gentili, i Fuina e, soprattutto, i Grue, distintisi per l’alto numero di membri che prese parte alla attività di ceramisti che già nei secoli precedenti aveva riguardato la loro famiglia. La scena che qui possiamo osservare mostra un uomo seduto a terra, attorno al quale si notano delle catene spezzate; l’altra figura, anch’essa barbuta e coperta da un velo avvolto attorno alla vita, si abbassa per aiutare l’altro ad alzarsi afferrandolo per un braccio. L’episodio sembra ricordare la liberazione di Prometeo da parte di Ercole, raccontata nella tragedia perduta di Eschilo; altre interpretazioni possono riguardare la liberazione di un martire da parte di Cristo o una metaforica salvezza del genere umano dal peccato attraverso la figura del redentore. La linea di contorno ben definita racchiude colori intensi e contrastanti che si sfumano nei dettagli chiaroscurali dei corpi e dello sfondo, più indefinito e stilizzato nei particolari rispetto alle due figure in primo piano.