Jacob Ferdinand Voet (1639-1689)
Ritratto di Louis de Crevant, Duc d’Humie’res
1888 ca., olio su tela applicata su tavola.
cm. 73,5×58
L’opera e’ correda da una scheda critica del Prof. Francesco Petrucci.
Per confronti: J. F. Voet, Ritratto di Louis de Crevant. Castello di Azay-le-Ferron
Il ritratto raffigura un austero gentiluomo inquadrato sul mezzo profilo destro, abbigliato con armatura e corazza, vistoso fiocco-papillon di stoffa rossa a piu’ nodi, ampia parrucca bruna sulla testa, secondo la moda di influsso francese degli anni ’80 del XVII secolo.
Tipico della ritrattistica militare di stampo aristocratico del tempo, mutuata dalle immagini ufficiali di Luigi XIV, il contrasto tra il tono severo conferito dalla presenza dell’armatura e quello lezioso degli accessori, ad esprimere forza, potere ed eleganza.
Si tratta di un alto ufficiale o generale francese, la cui superiore dignita’ e’ dimostrata dalla presenza al centro del pettorale della corazza di un intaglio con la Croce dell’Ordre du Santi-Esprit (Ordine dello Spirito Santo), meglio noto come Ordine del Cordon Bleau, cioe’ la croce a bracci biforcati recante agli angoli interni il giglio di Francia e al centro la colomba dello Spirito Santo. Un’onorificenza molto esclusiva conferita dallo stesso re di Francia.
Dal punto di vista esecutivo il ritratto e’ riconducibile ai modi del ritrattista fiammingo Jacob Ferdinand Voet, uno dei maggiori specialisti della ritrattistica di corte del Grand Sie’cle, cui puo’ essere riferito con assoluta certezza.
L’accurata definizione della pittura rispetto al pittoricismo piu’ spinto del periodo italiano, conferma una datazione del dipinto all’ultimo periodo francese dell’artista, attorno al 1687-89, in conformita’ con l’abbigliamento e l’identita’ del personaggio che qui si propone di stabilire, come vedremo. Sono tipici del Voet la condotta levigata dell’incarnato, evidente nel viso, ed un’esecuzione piu’ libera, pittorica e sprezzata, con pennellate liquide e veloci su una preparazione di fondo stese a velature, presenti nell’armatura e negli accessori. Di puro tocco le lumeggiature dorate della bordura rossa dei pettorali della corazza e del metallo della stessa. Vaporosa e morbida, con una pittura leggera e sfumata, la definizione della parrucca.
Il confronto con il ritratto di Louis de Crevant Duca d’Humie’res conservato nel Castello di Azay-le- Ferron (olio su tela ovale, cm. 64 x 48, inv. AF 10) e con la versione del ritratto a tre quarti di figura, inserita in un paesaggio con battaglia sullo sfondo, conservata presso il Muse’e Bonnat di Bayonne, mostra notevoli affinita’ fisiognomiche.
Sono note anche varie incisioni desunte dal ritratto di Voet (Jacques Lubin, Nicolas de Larmessin, etc), che documentano l’importanza dell’alto ufficiale e dignitario della corte di Luigi XIV.
Il ritratto in esame sembra infatti riproporre un’ulteriore posa del famoso generale francese messo in posa qualche anno di distanza dalla prima seduta, riferibile al 1685.
Lo si evince dai dettagli fisionomici: il naso all’insu’, l’espressione severa dallo sguardo profondo, la fossetta al mento, le labbra carnose e le guance marcate da rughe di carattere. Il duca in questo caso si mostra leggermente ingrassato e pingue, con un volto piu’ ovalizzato.