Sant'Antonio in adorazione di Gesù bambino
Olio su tela
70 x 60 cm
Un preciso riferimento lo troviamo con il dipinto conservato nella chiesa di San Giorgio a Nese. Il soggetto molto amato e replicato in più versioni lo ritroviamo nella monografia Carlo Ceresa - Dipinti e disegni a cura del professor Ugo Ruggeri, pp. 197-199, foto 275-281.
Grazie alla sua abilità artistica, verso la fine degli anni '20 del Seicento Carlo Ceresa entrò nella bottega di Daniele Crespi. L’apprendistato durò ben poco, visto che nel 1630 il suo maestro morì a causa della peste. Ceresa tornò in terra natia, dove fu impegnato ad eseguire ritratti per la nobiltà locale, per quella cittadina e commissioni ecclesiastiche. La sua pittura si prodigò tra il naturalismo lombardo e istanze coloristiche venete, raggiungendo facilmente la sensibilità del suo pubblico con un buon livello di accomodante colorismo.