San Giovanni a Patmos, visione apocalittica, seguace di Maarten de Vos, ca. 1620
Olio su rame, cm 30 × 22,5 (senza cornice)
Scuola fiamminga, Fiandre, primo terzo del XVII secol
San Giovanni Evangelista è raffigurato seduto sull’isola di Patmos, accanto all’aquila, mentre scrive il libro dell’Apocalisse. Nella parte superiore appare la Donna coronata di dodici stelle, «vestita di sole e con la luna sotto i piedi», minacciata dal drago rosso a sette teste, secondo il capitolo XII dell’Apocalisse.
La composizione si basa sulla celebre incisione di Johann Sadeler I, eseguita intorno al 1580 da un disegno perduto di Maarten de Vos. Questa stampa, ampiamente diffusa ad Anversa e nell’Europa settentrionale, divenne un modello fondamentale per le interpretazioni fiamminghe successive della visione di Patmos. Una versione di questa composizione, attribuita a Jasper van der Laenen, è inoltre documentata nell’archivio fotografico del RKD – Netherlands Institute for Art History, a conferma della diffusione di questa iconografia nella pittura fiamminga dei primi decenni del Seicento.
In questa variante il pittore reinterpreta il modello con libertà cambiando la posizione di san Giovanni, aggiungendo i dettagli come sandali , la cintura con elementi dorati , il calamaio.
Gli angeli che circondano la Donna, dipinti con trasparenze argentee e corpi quasi spettrali, rappresentano un’invenzione insolita e personale nella pittura fiamminga del tempo. Il drago, dalle forme sinuose e decorative, introduce un accento manierista e visionario nella visione sacra.
Questo piccolo rame esprime la piena padronanza tecnica dei pittori fiamminghi, capaci di sfruttare la brillantezza riflettente del metallo. I verdi rameici, con riflessi di smeraldo e turchese, si alternano ai rossi intensi e alle lumeggiature dorate che percorrono vesti e architetture, creando una luminosità interna di straordinaria intensità.
Stato di conservazione: la veste di San Giovanni e alcune aree marginali presentano ritocchi molto delicati, dovuti alla naturale minore aderenza dei pigmenti sul supporto di rame. Nell’insieme, il dipinto conserva una straordinaria forza cromatica e si presenta in buono stato.





































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