Jean Lachaud, “Il sera cocotte – Natura morta in cucina”
Olio su tela, 41 x 33 cm
Firmato in basso a destra: Jean Lachaud
Iscrizione sul retro del telaio: “Il sera cocotte”
Ottimo stato di conservazione
Grande amico di Max Jacob e di Marguerite Sérusier, moglie del celebre pittore nabi Paul Sérusier, Jean Lachaud non raggiunse mai la stessa notorietà dei suoi contemporanei. Fu conservatore del museo delle Belle Arti di Brest e direttore della Scuola delle Belle Arti negli ultimi anni della sua vita. Pittore, incisore e ceramista, fu attivo tra le due guerre soprattutto a Quimper.
Vicino al gruppo di Pont-Aven, frequentò artisti come Henri Delavallée ed Émile Jourdan, condividendo con loro l’interesse per le scene intime, la semplificazione delle forme e un’atmosfera sospesa e silenziosa. Questo approccio si ritrova anche in questa tela singolare: un volatile spennato, capovolto su un panno bianco, reso con un impasto denso, quasi argilloso — una tecnica che rimanda direttamente al suo lavoro di ceramista a Quimper. La gamma cromatica, ristretta a toni terrosi e bruni, rivela una sensibilità attenta alla materia più che all’effetto pittorico.
L’iscrizione sul retro, “Il sera cocotte” (“Diventerà gallinella in casseruola”), introduce una nota di umorismo nero, quasi assurdo, che conferisce alla scena un tono distaccato e volutamente triviale.
Considerando il soggetto e la possibile provenienza, è lecito ipotizzare che l’opera sia stata realizzata per il Relais Saint-Corentin, ristorante-albergo di famiglia situato di fronte alla cattedrale di Quimper, per il quale Jean Lachaud creò anche ceramiche, manifesti e decorazioni.