Scuola francese, XVII secolo
Allegorie dei quattro elementi
(4) Olio su rame ovale, cm 10,5 x 13
Con cornice, cm 36 x 46
I quattro ovali incorniciati in esame costituiscono un raffinato esempio di pittura su rame, supporto prediletto da artisti che ricercavano brillantezza particolare ed un’estrema finezza di dettaglio. L'opera è un ciclo pittorico che interpreta in maniera originalissima l’Allegoria dei quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco) attraverso il recupero della mitologia classica e del gusto decorativo del periodo, verosimilmente tra il tardo Seicento e l’inizio del Settecento. Essi, infatti, si inseriscono perfettamente in quel gusto borghese che prediligeva soggetti mitologici ed allegorici trattati con grazia, sensualità cromie vivaci, spesso destinati a decorare ambienti nobiliari o gabinetti privati.
Ciascun tondo riprende un episodio mitologico o una divinità che tradizionalmente simboleggia uno dei quattro elementi, seguendo uno schema iconografico consolidato nell'arte europea. In alto a sinistra, incontriamo infatti l’episodio del Ratto di Europa, simboleggiante l’Acqua: Giove, invaghitosi della principessa fenicia Europa, qui raffigurata seminuda, coperta da un leggero drappo svolazzante e dalla chioma sciolta, decise di trasformarsi in un bellissimo toro bianco, rapendola e portandola con sé oltre il mare. In alto a destra, invece, troviamo l’Aria, personificata dalle Ninfe o Ore, dove una fanciulla avvolta in panneggi chiari viene sollevata e trasportata nel cielo da un gruppo di puttini alati (spesso associati a Zefiri), simboleggiando l'impalpabilità e la trascendenza dell'aria stessa.
Scendendo, a sinistra, si incontra poi rispettivamente la Terra: una figura femminile, con ogni probabilità Cerere (dea dell'agricoltura) o Flora (dea della primavera), siede su un terreno ricco di vegetazione, adornata anche in questo caso da un panneggio giallo e da una fascia rosa svolazzante, in compagnia di alcuni putti intenti a porgerle doni e festoni. La Terra viene qui rappresentata attraverso l'abbondanza (i ricchi drappeggi, i festoni) e la vegetazione lussureggiante, mentre il putto in primo piano simboleggia la vita che nasce e prospera dall'elemento terrestre. Infine, nell’ultimo tondo in basso a destra, si scorge il Fuoco, l’elemento la cui personificazione risulta più ambigua: la figura potrebbe, infatti, alludere ad una divinità legata al fuoco come Vesta o, data l'ambientazione e l'espressione, ad un mito di punizione divina o di creazione legato ad esempio alla fucina di Vulcano o a Prometeo (che però sono entrambi personaggi maschili). La donna è, in questo caso, drappeggiata in rosso, ed il suo gesto è drammatico, rivolto verso il cielo; un particolare distintivo è la presenza di fiamme o scintille ai suoi piedi.
Tra coloro che si cimentarono in queto ciclo pittorico allegorico troviamo Francesco Albani, con i suoi Quattro Elementi conservati presso la Galleria Sabauda di Torino.





































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