Imponente dipinto italiano del XVII secolo. Opera ad olio su tela raffigurante un soggetto mitologico di notevole fascino, la fucina di Vulcano, iconografia prediletta della pittura barocca. La dea dell'amore Venere, colta in un momento sensuale ma composto, emerge da un fondo bruno grazie a un luminoso panneggio vermiglio, eseguito con straordinaria ricchezza materica. Ai suoi piedi vediamo il figlio Cupido, con splendide ali, che con un gesto sembra indicare Marte, l'amante di Venere che si nasconde dietro ad un albero.
A sinistra il marito Vulcano è rappresentato con un vigoroso chiaroscuro, che ne esalta la muscolatura, intento a creare armi e meravigliose armature per gli dei. L'opera già attribuita a Pietro Liberi per eleganza formale e la preziosità cromatica, presenta tuttavia caratteristiche coerenti con lo stile di Federico Cervelli (1625-1700). Pittore attivo a Venezia nella seconda metà del seicento, dallo stile accattivante, dinamico e sensuale, connotato da un naturalismo intenso e da una pennellata energica. (Il quadro al momento non è accompagnato da expertise ma è possibile richiederla previo pagamento dei relativi costi aggiuntivi).
Dipinto dalle dimensioni monumentali, perfetto per grandi ambienti di rappresentanza e ideale per i collezionisti di pittura mitologica veneziana. Scenografica cornice del XX secolo in legno dorato, di bella decorazione, con alcuni segni del tempo. Opera già restaurata con rintelo, sostituzione del telaio e ripresa del colore in alcuni punti. Nel complesso in buono stato conservativo. Luce dipinto H 172 x L 134 cm.
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