La coppia di pregevoli dipinti è stata realizzata nel 1786(come riportava una scritta sul retro di uno dei due dipinti) da VittorioAmedeo Rapos (o Raposo), uno dei migliori pittori attivi in Piemonte nellaseconda metà del Settecento. Nella tela qui presentata a sinistra è raffigurataun'allegoria della primavera con dei fanciulli che giocano, corrono con uncagnolino e inseguono leprotti; l’opera di destra rappresenta invecel’allegoria dell'autunno con quattro putti che si intrattengono attorno a uncarretto trainato da una pecorella. Le tele sono caratterizzate da una lucepreziosa e da una gamma coloristica delicata e calibrata. Le due opere sonocollegabili con i dipinti di Rapos degli anni 1780-1790 eseguiti per il PalazzoReale di Torino e confrontabili con altri dipinti a tema allegorico dell’autoreconservati presso la Bana Intesa San Paolo di Torino, la Palazzina di Caccia diStupinigi e la Palazzina Marone Cinzano (oggi sede dell’Unione Industriale diTorino). Di chiara derivazione da prototipi francesi dell’epoca Luigi XV, ilgenere trattato fin dall'antichità e diffuso anche fra i pittori italiani delRinascimento sotto forma di baccanali, riproposto volentieri anche dai pittoridel classicismo secentesco, conobbe in Francia durante il Settecento un crescentesuccesso. I soggetti proponevano una visione innocente e insieme maliziosa deirapporti fra i sessi, ed evocavano l'idea di un mondo arcadico e pastoralepieno di grazia e di seduzioni. I dipinti erano forseparti di una boiserie o di un insieme decorativo oggi non ancora identificato(forse allegorie delle quattro stagioni o personificazioni dei dodici mesidell'anno). Considerata l'alta qualità e il gusto raffinatissimo che li pervade,si ritiene che siano stati creati nell'ambito della Corte torinese o del suoentourage più stretto.Vittorio AmedeoRapos, pittore legato alla Corte di Torino, nel 1747 è segnalato dai documenticome presente nella celebrata scuola di Claudio Francesco Beaumont. Dal 1752 èdocumentata la sua attività di autore di cartoni per gli arazzi della RegiaManifattura torinese; dallo stesso anno inizia anche una attività diritrattista. Nel 1759 Rapos è confratello dell'Accademia di San Luca a Torino ea partire da questo tempo incomincia a dipingere pale di soggetto religioso pernumerose chiese del Piemonte. Sotto la guida del Beaumont, Rapos si esercita intutti i generi pittorici, compreso il paesaggio, collaborando nel 1757 conVittorio Amedeo Cignaroli per la Palazzina di Stupinigi. Sempre per Stupinigi,dipinge nel 1765 tutto il decoro della camera da letto del duca del Chiablesecon trofei di caccia, putti e fiori. Negli anni settanta l'artista è ormai inpiena espansione e lavora per la Corte, dipingendo quadri per il castello diMoncalieri e per le chiese. Nel 1778 è nominato professore della rifondata Accademiadi Belle Arti di Torino e vi sarà registrato fra i membri fino al tempo dellamorte. Negli anni Ottanta la sua attività si amplia ancora a livellogeografico, con opere realizzate per l’astigiano, il cuneese, I'eporediese, eper la Valle di Susa. Nel 1785 riceve incarichi dai Savoia e dai duchi d'Aosta,oltreché per molte e prestigiose chiese di Torino.Lo stile di Rapos è inconfondibile nelpanorama, piuttosto complesso, della scuola del Beaumont. Il pittore usainfatti particolarissime gamme coloristiche con tonalità chiare e fredde dicristallina trasparenza. Con nitidezza di disegno elabora opere affollate dipersonaggi di un'eleganza a volte algida e statica che già confina nelneoclassicismo. Influenzato fortemente dall'arte del suo maestro, Rapos nellamaturità se ne distacca progressivamente avvicinandosi alla coeva pitturafrancese con evidenti e forti influssi da Boucher e da Jean Marie Vien.
Presene uno studio di Arabella Cifani