Veduta di Piazza San Marco – Veduta del Bacino di San Marco
(2) Gouache su carta, cm 18 x 24,5
Con cornice, cm 27,5 x 36
Mentre il Vedutismo raggiunse il suo apice nel Settecento con maestri come Canaletto, Bellotto e Guardi, il XIX secolo vide un'evoluzione e una persistente influenza di questo genere pittorico a Venezia. La rappresentazione di scorci iconici e monumenti celebri continuò ad essere un soggetto popolare tra gli artisti, alimentando la fascinazione per la città tra collezionisti e viaggiatori. L'atmosfera suggestiva e malinconica tipica della laguna si intensificò nell'Ottocento, influenzata dagli ideali artistici del movimento romantico: i vedutisti ottocenteschi enfatizzarono, infatti, l'aspetto emozionale e poetico della città, cogliendone gli effetti atmosferici sfuggenti e i giochi di luce radiosi dell’alba o crepuscolari del tramonto. L'utilizzo di nuove tecniche pittoriche, come l'acquarello, la gouache e la pittura a macchia, permise di tradurre con immediatezza le impressioni visive e l'atmosfera della città lagunare. Le due vedute in esame, una coppia di gouache su carta raffiguranti rispettivamente Piazza San Marco e il Bacino di San Marco, sono riferibili alla scuola veneta del XIX secolo, con ogni probabilità ad un artista che guarda ai grandi vedutisti veneziani ottocenteschi: Vincenzo Chilone (Venezia, 1758 – 1839), formatosi dall’età di vent’anni presso la bottega di Francesco Battaglioli, celebre per la sua precisione topografica e la vivace raffigurazione della vita quotidiana di Venezia; Carlo Grubacs (Venezia 1802 – 1878), che frequentò la Scuola di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Teodoro Matteini, partecipando a numerose esposizioni. Epigono del vedutismo veneto ottocentesco, realizzò composizioni dalle tenui cromie nei cieli e negli sfondi, mantenendo sempre l'uso delle inquadrature rigidamente prospettiche simili a quinte teatrali; Luigi Querena (Venezia, 1824 – 1887), i cui dipinti, in grado di cogliere la bellezza del paesaggio italiano in modo accurato e suggestivo, ebbero un elevato grado di popolarità per l’alto valore storico: documentavano, infatti, l'aspetto dell'Italia prima che il paese fosse unificato. Ancora oggi, le vedute veneziane ottocentesche sono apprezzate per il loro valore artistico e storico. Conservate in musei e collezioni private, offrono una preziosa testimonianza della città di Venezia nell'Ottocento, cogliendone l'atmosfera, la luce e i mutamenti urbanistici di quel periodo. Il Vedutismo ottocentesco ha, inoltre, contribuito a consolidare l'immagine di Venezia come città romantica e suggestiva. Le sue vedute hanno ispirato letterati, musicisti e artisti di epoche successive, alimentando il fascino intramontabile di questa città unica al mondo.