Jan Joseph Horemans il Vecchio (Anversa, 16 agosto 1682 – Anversa, 1759)
Capriccio con figure
Olio su rame, cm 29x42,5
Firmato sulla base della fontana sulla destra
Jan Joseph Horemans il Vecchio (Anversa, 16 agosto 1682 – Anversa, 1759) fu un pittore fiammingo specializzato in scene di genere, ritratti e, in misura minore, soggetti storici. Viene spesso chiamato "il Vecchio" per distinguerlo da suo figlio, Jan Joseph Horemans il Giovane, anch'egli pittore di grande successo. Nato in una famiglia di artisti, Horemans apprese i primi rudimenti della pittura probabilmente da suo padre, Jan Horemans. Tuttavia, la sua formazione più significativa avvenne presso la bottega di Jan van Puyenbroeck. Questo apprendistato fu cruciale per sviluppare il suo stile e la sua tecnica. Horemans divenne membro della Corporazione di San Luca di Anversa nel 1706, il che segnò il riconoscimento ufficiale della sua attività artistica. La sua carriera si concentrò principalmente sulla pittura di scene di genere che ritraevano la vita quotidiana della borghesia e del popolo. I suoi dipinti mostrano spesso interni domestici, scene di osterie, botteghe di artisti e momenti di svago. Le sue opere sono caratterizzate da una meticolosa attenzione ai dettagli, una composizione equilibrata e una palette di colori luminosa e vivace. Horemans era abile nel catturare le espressioni e le interazioni tra i personaggi, conferendo alle sue scene un senso di animazione e narrazione. I suoi interni sono spesso ricchi di oggetti di uso quotidiano, abiti alla moda per l'epoca e dettagli architettonici che contribuiscono a creare un'atmosfera realistica e coinvolgente. Sebbene la sua produzione principale fosse costituita da scene di genere, Horemans realizzò anche ritratti, dimostrando una buona capacità nel rendere le fisionomie e le vesti dei suoi soggetti. In misura minore, si dedicò anche a soggetti storici e a capricci architettonici, ma queste opere sono meno numerose e meno conosciute rispetto alle sue scene di vita quotidiana. Jan Joseph Horemans il Vecchio ebbe un impatto significativo sulla pittura di genere fiamminga del suo tempo e fu un maestro per diversi personaggi di rilievo della generazione successiva.
La produzione di capricci di Horemans, sebbene meno corposa dal punto di vista della quantità rispetto a quella di genere, si rivela particolarmente originale e significativa. Il dipinto si presenta come una scena fantastica e pittoresca, un capriccio appunto, che mescola elementi architettonici reali e immaginari in un paesaggio suggestivo. L'atmosfera è quella di una grandiosa rovina antica immersa nella natura, con una luce dorata che suggerisce forse il tramonto o l'alba. In primo piano, sulla destra, si erge una statua equestre classica in marmo bianco, posta su un piedistallo decorato. Il cavallo e il cavaliere sono resi con una certa vivacità, anche se i dettagli appaiono un po' sfumati, tipico di questo genere di rappresentazioni che spesso privilegiano l'effetto generale sulla precisione anatomica. Il centro della composizione è dominato da un insieme di rovine architettoniche imponenti. Si riconoscono colonne spezzate, archi in rovina, e frammenti di edifici classici, evocando la grandezza di un'antica civiltà ormai decaduta. Un ponte ad arco in pietra scavalca un corso d'acqua in secca, conducendo lo sguardo verso ulteriori strutture in lontananza. L'architettura appare fantasiosa, con elementi che non necessariamente seguono una logica costruttiva reale, contribuendo al carattere onirico della scena. Diverse figure animano il paesaggio. In primo piano e lungo i sentieri che si snodano tra le rovine, si notano gruppi di dame e cavalieri. Le figure sono piccole e rese con pennellate rapide, concentrate più sulla loro presenza dinamica all'interno del paesaggio che sui dettagli individuali. Sembrano muoversi con nonchalance tra le vestigia del passato, quasi a sottolineare la transitorietà della presenza umana rispetto alla monumentalità delle rovine. Lo sfondo si apre su un paesaggio più ampio, con alberi frondosi che incorniciano le architetture e un cielo che varia da tonalità più calde vicino all'orizzonte a un azzurro più tenue nella parte superiore. La luce gioca un ruolo cruciale, creando ombre lunghe e morbide che accentuano il senso di profondità e il carattere malinconico e contemplativo della scena. La pennellata appare sciolta e armoniosa, con una predilezione per i toni caldi della terra, del verde e dell'ocra, contrastati dal bianco della statua e dagli accenti di colore delle vesti delle figure.