Bozzetto di pesci appena pescati appesi con un filo
Olio su cartone, 34 x 47 cm
Prima metà del XX secolo, scuola italiana
In buono stato di conservazione; margini con imperfezioni e piccoli fori da spilli, tipici dell’uso in studio. Probabile bozzetto preparatorio per un dipinto di formato maggiore.
Due pesci ancora umidi, appena usciti dall’acqua, sono appesi per la bocca con un filo. Nessuna messa in scena, nessun artificio: solo la realtà nuda del pescato, resa attraverso una pittura densa, gestuale, quasi istintiva. Le sfumature grigio-rosate della pelle, l’occhio vitreo rivolto verso chi osserva, la tensione del corpo sospeso: tutto parla di una presenza fisica immediata, diretta, senza filtri.
Sul retro compaiono alcuni schizzi a matita – tra cui un crostaceo – e la scritta triglia, in italiano. Un dettaglio che orienta verso una mano italiana, attiva nella prima metà del Novecento, probabilmente all’interno di una pratica accademica o di scuola pittorica.
Uno studio franco, non mediato, nato per osservare prima ancora di comporre. Ed è proprio questo a renderlo così autentico.