Ferdinando Brambilla (Milano, 1838-1921), La monaca di Monza

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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Ferdinando Brambilla (Milano, 1838-1921), La monaca di Monza"

Ferdinando Brambilla (Milano, 1838-1921)

La monaca di Monza

Olio su tela, cm 60,5x49

Firmato e datato in basso a destra “Brambilla 1868”



Il dipinto raffigura una suora colta nell'atto intimo e personale della lettura delle sacre scritture. Al centro della composizione, la figura della religiosa domina la scena, vestita in un abito scuro e un velo bianco che le incornicia il volto. Lo sguardo, dolce e assorto, è rivolto verso l'osservatore, un'espressione serena e leggermente interrogativa che invita al diretto contatto visivo. Tra le mani tiene un libro aperto, le cui pagine sembrano assorbire la sua attenzione, anche se momentaneamente distolta. Alle sue spalle, attraverso un'ampia finestra, si intravede uno scorcio particolarmente suggestivo: appaiono infatti ben in evidenza le imponenti guglie gotiche del duomo di Monza. Ciò ci permette di poter identificare la ritrattata con Gertrude, la monaca assoluta protagonista del IX capitolo dei Promessi Sposi manzoniani. La luce che filtra dall'esterno illumina delicatamente il volto della suora e le pagine del libro, creando un'atmosfera di quiete e contemplazione. Il dipinto nel complesso trasmette un senso di calma e devozione, suggerendo un momento di studio o riflessione personale.

Ferdinando Brambilla nacque a Milano l'8 luglio 1838. Frequentò a Brera la scuola del Sogni, oscillante tra modi neorinascimentali e romantici, per passare poi a quelle dell'Hayez e del Casnedi. Con quest’ultimo collaborò alla decorazione a fresco – sostituita successivamente da mosaici ed oggi perduta – dell'ottagono della Galleria Vittorio Emanuele a Milano (lunette dell'America e dell'Arte). Come frescante, il Brambilla fu attivo anche presso il Tempio dell’Incoronata di Lodi, dove dipinse le figure allegoriche delle lesene del piano superiore, condotte con un certo calore pittorico, i Fatti di S. Marco nella cappella dedicata al santo in S. Simpliciano a Milano. Nei dipinti a olio del periodo giovanile predilesse il tema storico, non insensibile ai modi del melodramma teatrale, come si nota nella Margherita degli Acciaiuoli e il rigattiere Giovanni dalla Palla, che ottenne il premio triennale di Brera del 1867 (Milano, Pinacoteca di Brera). Altre sue opere premiate furono il Bagno Pompeiano del 1872 e il Mercato di schiave in Marocco, premio principe Umberto all'Esposizione di Brera (cfr. Illustraz. ital., 21 sett. 1879, p. 183), un tempo nella raccolta Cusani Visconti a Milano. Morì a Milano nel 1921 dopo una carriera costellata da vari riconoscimenti accademici.

A partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento, complice anche l’incredibile popolarità della figura della monaca di Monza nei Promessi Sposi (è necessario ricordare che, nella cosiddetta edizione Ventisettana, l’episodio di Gertrude appariva ulteriormente approfondito rispetto a ciò che accade nella versione definitiva, la Quarantana), la rappresentazione dei religiosi si rivela comune per quanto concerne il panorama pittorico italiano: a conferma di tale fenomeno ci basti pensare alle intriganti rappresentazioni del fascinoso personaggio manzoniano messe in atto da Giuseppe Molteni e da Mosè Bianchi e alla raffigurazione di una bella e giovane monaca proposta dall’ormai anziano Francesco Hayez nelle fasi finali della sua carriera nel 1879. Ad incrementare ulteriormente questo fenomeno è anche il grande successo del romanzo neogotico, spesso contraddistinto per un’ambientazione conventuale, di cui Il Monaco di Mattew Gregory Lewis si rivela una delle prime testimonianze

Prezzo: 1 900 €
Artista: Ferdinando Brambilla
Epoca: XIX secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Lunghezza: 60
Larghezza: 49

Riferimento (ID): 1589242
Disponibilità: Disponibile
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