XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino

XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-2
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-3
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-4
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-1
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-2
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-3
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-4
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino-photo-5

Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino"

XVI secolo, scuola toscana

Sacra famiglia con San Giovannino

Olio su tavola, cm 82x71

Con cornice, cm 92x81

Il termine maniera, già in uso in area toscana nel XV secolo, assunse un significato particolare nelle Vite di Giorgio Vasari (che peraltro fu uno dei principali pittori manieristi): con l’espressione maniera moderna, l’artista e storico dell’arte aretino indicava lo stile dei grandi pittori di quel periodo, a lui noto come terza età, ovvero quello che oggi consideriamo il Rinascimento maturo. Si trattava pertanto dello stile di artisti come Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Giorgione. Il termine manierismo nacque nel XVIII secolo per indicare, in modo sprezzante, tutti quegli artisti che a partire dai primi decenni del Cinquecento, invece di imitare la natura, presero a imitare la “maniera” dei grandi artisti del Rinascimento maturo. Oggi il termine si è spogliato della connotazione negativa che aveva in origine e indica tutti quei processi artistici che iniziarono a prendere le distanze dai modi rinascimentali per elaborare schemi nuovi e differenti rispetto a quelli prodotti in precedenza, e che per certi versi potevano anche costituire un’evoluzione dello stesso Rinascimento. La nostra tavola presenta tutte le caratteristiche chiave della pittura manierista. Uno degli aspetti più evidenti della pittura manierista è quello dell’incessante ricerca dell'artificio e della grazia. Gli artisti manieristi non mirano più alla mimesi perfetta della realtà, ma piuttosto a una rappresentazione che esalti la virtuosità tecnica e l'originalità intellettuale. Le figure sono spesso allungate, sinuose, con pose contorte e innaturali, quasi danzanti. Questa elongazione delle forme, evidente in artisti come Parmigianino o Bronzino, conferisce alle opere un senso di eleganza quasi eterea, ma allo stesso tempo altera la proporzione classica, introducendo una sensazione di artificiosità. Un'altra peculiarità della pittura di maniera è l'uso anticonvenzionale del colore e della luce. I colori nel Manierismo non sono sempre naturalistici; spesso sono acidi, iridescenti, artificiali, e vengono accostati in maniera sorprendente, creando effetti di grande impatto visivo. La luce, a sua volta, non illumina le scene in modo uniforme e razionale come nel Rinascimento, ma è spesso focalizzata in punti specifici, creando chiaroscuri drammatici e mettendo in risalto dettagli inaspettati. Questa manipolazione del colore e della luce contribuisce a creare un'atmosfera spesso irrealistica, onirica o persino allucinatoria. La composizione manierista tende a essere complessa e asimmetrica, rompendo con la tradizionale centralità e simmetria rinascimentale. Spesso le figure sono raggruppate in modo insolito, occupando angoli o porzioni marginali della tela, lasciando spazi vuoti inaspettati al centro. Le linee diagonali e le composizioni a serpentina (come la celebre figura serpentinata) conferiscono dinamismo e tensione alle opere, guidando l'occhio dello spettatore attraverso percorsi non lineari. Questo approccio compositivo riflette una volontà di sperimentazione e una rottura con le regole stabilite.

Nel dipinto in questione, al centro della scena, la Madonna è rappresentata con un incarnato pallido e delicato e i capelli raccolti da un velo chiaro che le cinge la testa, creando un'aura di purezza. Indossa un abito dalle maniche rosa che affiorano da un ampio manto giallo-oro, dalle pieghe rigide e quasi scultoree, tipiche dell’iconografia dell’arte toscana nella prima metà del Cinquecento, che conferiscono volume e un senso di solennità alla sua figura. Il suo sguardo è rivolto verso San Giovannino, sulla sinistra. Gesù Bambino è seduto sulle ginocchia della Madonna, in una posa che, pur mantenendo una certa grazia infantile, presenta già quella torsione e quella fluidità tipiche delle figure manieriste. Nella mano destra stringe una mela, richiamo simbolico al suo sacrificio per la redenzione dell’umanità. La sua espressione è serena e contemplativa, mentre con la mano sinistra interagisce con il piccolo San Giovannino. San Giovannino, sulla sinistra, indossa un panno rosso che gli copre la parte inferiore del corpo e una pelliccia che gli cinge una spalla, attributo tipico del Battista. La sua posa è più dinamica rispetto a quella di Gesù Bambino, con il corpo leggermente inclinato in avanti, come se si stesse protendendo. Stringe una croce astile, simbolo del suo futuro martirio, e rivolge lo sguardo verso Gesù. Sulla destra, in secondo piano, compare San Giuseppe. Il suo volto, incorniciato da una folta barba bianca e capelli dello stesso colore, è caratterizzato da espressioni profonde e pensierose. Sembra osservare con attenzione i bambini, con un'espressione di benevola protezione. Indossa un abito dalle tonalità terrose, che lo integra nello sfondo scuro. Lo sfondo presenta un paesaggio roccioso dai toni cupi, creando un contrasto netto che fa risaltare le figure in primo piano. Sulla sinistra, si apre un paesaggio montuoso, quasi nordico, con alberi stilizzati e un edificio che emerge tra le rocce, conferendo una sensazione di profondità e suggerendo un contesto narrativo più ampio, sebbene non dettagliato. L'uso del colore è caratteristico del Manierismo: i toni sono brillanti e talvolta acidi, specialmente nel manto della Madonna e nel panno di San Giovannino, ma accostati a colori più scuri e terrosi per lo sfondo e per San Giuseppe. Le figure sono allungate e sinuose, e le pose, pur essendo riconoscibili, tendono a un'eleganza sofisticata e talvolta artificiosa, distaccandosi dalla naturalità rinascimentale.

Prezzo: 7 500 €
Epoca: XVI secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Dipinto ad olio su legno
Lunghezza: 82
Larghezza: 71

Riferimento (ID): 1589645
Disponibilità: Disponibile
line

"Ars Antiqua srl" Vedi altri oggetti di questo antiquario

line

"Pittura Religiosa, Altro stile"

Antiquariato simile su Proantic.com
Ricevi la nostra newsletter

Rimanete aggiornati su tutte le novità e gli oggetti d’antiquariato messi in vendita da professionisti antiquari, selezionati di volta, in volta con cura dal team di Proantic per la nostra newsletter

line
facebook
pinterest
instagram

Ars Antiqua srl
Antiquaire généraliste
XVI secolo, scuola toscana, Sacra famiglia con San Giovannino
1589645-main-6880b328d4086.jpg

+39 02 29529057



*Un messaggio di conferma ti sarà inviato da info@proantic.com Controlla la tua casella di posta elettronica, compresa la “Posta indesiderata”

Thank you! Your submission has been received!

Oops! Something went wrong while submitting the form