Sant'Anna, la Vergine e il Bambino
Olio su rame, cm 21 x 16
Con cornice d’epoca, cm 65 x 56
Il dipinto raffigura tre figure centrali: la Madonna, Gesù Bambino e Sant'Anna, disposte in un'ambientazione che suggerisce un interno o un ambiente raccolto. Lo stile complessivo, l'attenzione ai dettagli nei volti e nelle mani, e la composizione delle figure sono coerenti con le caratteristiche della pittura fiamminga del XVI secolo. La Madonna è posta a sinistra della composizione, seduta, e indossa un abito rosso con un drappeggio che le copre il capo e le spalle. Un'aureola dorata le circonda il capo. Il suo sguardo è rivolto verso il basso, con un'espressione di serena contemplazione o tenerezza. Tiene in grembo o sostiene delicatamente Gesù Bambino. Il Bambino si protende verso destra, con una mano che prende della frutta sporta da Sant'Anna. Sant'Anna si trova alla destra della Madonna, anch'essa seduta. Indossa un abito scuro e un velo chiaro le copre il capo: il suo sguardo è rivolto verso le due figure centrali. Nella parte superiore destra si intravede un paesaggio stilizzato con edifici e colline rappresentante una città lontana, tipico della pittura fiamminga del periodo che amava inserire dettagli paesaggistici anche in scene sacre. La scena si ritrova arricchita e impreziosita dalla cornice che racchiude il rametto, grazie alla doratura e al doppio profilo a motivi vegetali che, insieme alla fascia centrale e al passe-partout, crea una profondità capace di focalizzare lo sguardo dello spettatore nello spazio, pregevolmente contornato, dell’opera. La tipologia di cornice è quella “a cassetta”, diffusasi a partire dalla fine del XV secolo e lungo tutto il corso del Cinquecento, subentrando e convivendo con le già esistenti cornici a edicola, di cui riprendo la forma ma in maniera più lineare e senza la presenza di elementi architettonici. La fortuna di cui godette questa tipologia di cornice fu tale che essa seppe superare i secoli e le epoche: grazie alla sua eleganza e alla sua praticità, questo modello venne scelto da artisti e collezionisti anche in seguito al periodo sopracitato, garantendo anche un certa varietà sotto il punto di vista ornamentale e sviluppandosi diversamente nelle varie zone d’Europa e d’Italia. Quella che ci troviamo di fronte appartiene alla produzione emiliana della seconda metà del Cinquecento, perciò contemporanea all’opera che incornicia, come si deduce dalla lavorazione a bulino della fascia piatta secondo un motivo floreale, che si riallaccia a quelli a foglie d’acanto sovrapposte e rivolte verso l’interno del profilo esterno e della battuta. Sul lato esterno del profilo si nota la profondità del telaio, ornato anche in questa sezione attraverso una baccellatura a foglie lanceolate alternate.