Questa coppia di erme in bronzo, montate su eleganti basi in marmo nero venato, rappresenta un raffinato esempio di scultura neoclassica dei primi decenni dell’Ottocento.
La qualità della fusione è particolarmente alta: le superfici risultano lisce e compatte, mentre i dettagli – dalle ciocche dei capelli resi con minuziosa precisione, al diadema finemente ornato che cinge il capo – testimoniano la mano di un’artefice esperto e attento all’effetto plastico. La resa dei volti, sereni e idealizzati, rivela un’ispirazione diretta ai modelli della statuaria antica, non tanto come mera imitazione, ma come attualizzazione di uno stile considerato perfetto e universale.
Il soggetto, di grande bellezza formale, esprime un ideale di armonia ed equilibrio che era al centro della sensibilità neoclassica: la ricerca di proporzioni pure, di linee eleganti e di un’aura quasi senza tempo.
All’inizio dell’Ottocento, infatti, la ripresa degli stilemi classici – favorita dagli scavi archeologici di Ercolano e Pompei e dalla fortuna delle collezioni antiche a Roma e Parigi – si tradusse in opere come questa, dove la forma del busto su piedistallo richiama direttamente le erme greco-romane, reinterpretate con un gusto raffinato e colto.