Fine del XVIII secolo
Trionfo di Galatea
Intarsio in avorio, madreperla e lamine in metallo su lavagna, diam. cm 16
Con cornice in legno ebanizzato, cm 27 x 26,5 x 3
Corredato da certificato CITES
Il manufatto in esame costituisce un pregevole esempio di arte applicata e decorativa, databile tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, un periodo caratterizzato dal pieno influsso del Neoclassicismo. L'opera si configura come un intarsio (o commesso), tecnica che prevedeva l'accostamento e l'incastonatura precisa di materiali eterogenei su una base solida. La scelta del supporto, una lastra di lavagna di colore nero intenso, non è casuale, ma risponde all'esigenza di creare un fondo monocromo profondo. Tale base fungeva da repoussoir, esaltando per contrasto la luminosità e la cromia dei materiali intarsiati, un effetto che ricorda il chiaroscuro pittorico e conferisce all'opera un'eleganza austera. L'esecuzione del tondo centrale, racchiuso da una sobria ebanizzazione lignea, dimostra una maestria notevole nell'utilizzo dei materiali preziosi: l’avorio, impiegato per la resa plastica delle figure mitologiche di questo Trionfo di Galatea, in particolare per i corpi seminudi, sfrutta la sua tonalità eburnea e la sua lavorabilità per suggerire la morbidezza degli incarnati e la perfezione anatomica, in linea con gli ideali estetici neoclassici; la madreperla, le cui iridescenze di questo materiale, ricavato dalle conchiglie, sono strategicamente utilizzate per simulare effetti di brillantezza, probabilmente per l'acqua, le onde o per conferire lustro a dettagli specifici; le lamine metalliche, qui inserite con funzione pittorica, aggiungendo dettagli luminosi e preziosi a panneggi, gioielli o finiture, contribuendo al senso di lusso complessivo dell'opera.
Il soggetto raffigurato è di matrice mitologica classica: il Trionfo di Galatea. La composizione, densa e dinamica all'interno del formato circolare, cattura la ninfa marina Galatea in un momento di esaltazione, probabilmente accompagnata da un Tritone o dal suo amante Acis. Le figure, immerse in un ambiente marino suggerito più che descritto, sono avvolte da un drappo rosso-arancio fluttuante che introduce l'unico elemento cromatico caldo dominante e contribuisce al senso di movimento ascensionale e trionfale della scena. L’iconografia, resa qua nella sua semplicità, recupera i modelli pittorici celebri dei grandi maestri, quali Luca Giordano o ancora, Jacques Stella. Nel complesso, il manufatto costituisce un'eloquente testimonianza dell'abilità artigianale italiana, che seppe adattare le tecniche tradizionali dell'intarsio di pietre dure a una produzione d'arte decorativa di alta manifattura.


































Le Magazine de PROANTIC
TRÉSORS Magazine
Rivista Artiquariato