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Chasse au Cerf Pandolfo Reschi XVIIème siècle

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Chasse au Cerf Pandolfo Reschi XVIIème siècle
foto aggiuntive.

Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Chasse au Cerf Pandolfo Reschi XVIIème siècle"
Pandolfo Reschi (Danzica 1624-Firenze1699)
Caccia al cervo in paesaggio boschivo
 Olio su  tela    
Misure 73 x 109 cornice 93 x 130
Epoca: II^ metà del XVII° secolo

Provenienza : Asta Porro Milano 6.6.2006
Vedi foto 

Splendido dipinto di grande misura raffigurante una battuta di caccia al cervo, ambientata in un bosco lussureggiante, con squarci di cielo azzurro intenso nella parte destra e dorato sul lato opposto.
Il primo piano è movimentato da cacciatori a piedi e a cavallo.
Sullo sfondo si intravede un borgo in collina.
La composizione è molto piacevole e luminosa ed il soggetto gradevole si presta ad una facile collocazione.
L'opera è un importante lavoro del fiorentino Pandolfo Reschi, grande autore di battaglie ma anche ottimo paesaggista capace di rendere movimentate le sue vedute attingendo dal suo repertorio preferito. E' infatti evidente in questa tela la sua predisposizione nella raffigurazione di personaggi in concitato movimento,
L' elegante dipinto è in perfette condizioni completo di bella cornice intagliata e dorata.
Biografia:
Nato a Danzica in Polonia intorno al 1640, Pandolf Resch si trasferì molto giovane prima in Germania e poi a Roma, dove ben presto assunse il nome italianizzato di Pandolfo Reschi.
Dal 1663 al 1666 visse in una casa con il pittore Pieter Mulier, detto il Cavalier Tempesta.
 Si formò presso Salvator Rosa e soprattutto con Jacques Courtois detto il Bergognone, specializzato nel genere pittorico della battaglia.
Così lo stesso Reschi divenne un pittore ‘battaglista’ (Firenze, Galleria Corsini), ma si dedicò anche a paesaggi animati da figure, vedute e temi naturalistici, come gli animali.
Giunto in Toscana alla metà degli anni Sessanta si stabilì a Firenze, dove entrò in contatto con Livio Mehus, di cui divenne allievo, e fu protetto dal marchese Pier Antonio Gerini (1670-1679 ca.). Questi gli chiese di copiare le opere nella propria quadreria, in particolare quelle raffiguranti battaglie. Per il Gerini dipinse la Veduta di Firenze dalle Cascine (1675-1679; Firenze, Collezione della Cassa di Risparmio).
Tramite il Mehus, Pandolfo entrò presso la corte dei granduchi Medici. Fu protetto in particolare dal granprincipe Ferdinando e dal cardinale Francesco Maria de’ Medici, presso il quale andò a risiedere dal 1680 in poi. Per l’architetto di corte Giacinto Maria Marmi dipinse il quadro con il Progetto per l’ampliamento di Palazzo Pitti (1675-1680 ca.)
Per i Riccardi realizzò i Quattro elementi raffiguranti scene di battaglie (cfr. Accampamento in una tempesta, rappresentante l’Aria; Philadelphia, Museum of Art). Inoltre per il palazzo di via Larga, insieme a Anton Domenico Gabbiani e Bartolomeo Bimbi, dipinse gli specchi nella Galleria affrescata da Luca Giordano, raffigurando capre, colombe e altri uccelli (1691).
Nell’ultimo decennio del secolo si datano vari paesaggi a tempera (Paesaggio con cascata, Rome, Palazzo Barberini) e ad acquarello (Roma, Gabinetto Nazionale delle Stampe, Fondo Corsini; Firenze, Biblioteca Marucelliana). Le opere del Reschi entrarono anche nelle quadrerie dei Guadagno, dei Rinuccini e dei Corsini.
Morì a Firenze nel 1696.

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