Doppio Ritratto con levriero e mandolino
Olio su tela, cm 240 x 198
Firmato in basso a sinistra: F. Vinea
Questa monumentale composizione rappresenta un elegante doppio ritratto ambientato in un contesto rinascimentale-ideale, dominato da una coppia in abiti d’epoca e accompagnata da un levriero e da oggetti emblematici della cultura cortese: un mandolino, un cappello piumato e alcune rose. La monumentalità della colonna, l'ampio panneggio e il fondale con cielo al tramonto rimandano a un gusto teatrale e ricercato, tipico della produzione matura di Francesco Vinea (1845-1902).
Il dipinto è un esempio della sua capacità di unire una raffinata resa dei materiali – dai velluti ai metalli cesellati – a una vivace caratterizzazione psicologica. Lo stile narrativo e brillante e la composizione bilanciata, rivelano la mano di un artista che seppe imporsi tra i protagonisti del gusto internazionale tardo-ottocentesco.
Francesco Vinea è una delle figure di punta del cosiddetto “gusto salottiero” di fine Ottocento, caratterizzato da una pittura storicistica, elegante e decorativa, destinata a un pubblico borghese e aristocratico internazionale. Formatasi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, la sua pittura fu influenzata sia dal classicismo accademico sia dalle suggestioni della pittura aneddotica francese.
L’opera si inserisce nel filone delle scene di genere ambientate in epoche passate – spesso il Seicento o il Rinascimento – che Vinea trattò con grande maestria scenografica. A confronto si può citare la “Scena galante” del Museo di Belle Arti di Budapest, dove si riscontra un’analoga attenzione per i dettagli decorativi e la teatralità delle pose.