XVIII secolo
Allegorie delle stagioni con putti
Rame, cm 60 x 40
Con cornice, cm 76 x 56
La lastra settecentesca qui descritta si presenta suddivisa in quattro scene dallo sviluppo orizzontale. Questi piccoli fregi hanno come protagonisti dei putti intenti a svolgere i lavori e le mansioni più tipici di ognuna delle quattro stagioni che compongono l’anno. L’innocenza e la giocosità suscitano una certa simpatia nei loro confronti; sia che si tratti di mietere il raccolto sia che li si trovi a cacciare in un paesaggio innevato, questi piccoli piccoli ma laboriosi infanti riescono a catturare l’attenzione e l’affetto degli spettatori. Seppur con leggerezza, essi svolgono le proprie attività in maniera meticolosa e fan cogliere in pieno il senso del quotidiano lavoro che accomuna e al contempo differenzia le quattro stagioni: innesto e irrigazione delle piante in fiore in primavera, mietitura in estate, vendemmia in autunno e caccia in inverno. A ogni scenetta sono riservati i classici simboli di questi periodi: dai grappoli d’uva ai fiori passando per la neve e il grano raccolto in fasci. L’incisione è poco profonda e permette di ammirare le lievi linee di contorno, appena abbozzate come fossero dei semplici schizzi a matita o a carboncino; questa leggerezza di tocco e di forme corrisponde benissimo alla spensierata operosità raffigurata. L’utilizzo di questa matrice per imprimere il disegno a stampa la rende uno strumento unico da cui sono state ricavate più riproduzioni su carta, conferendo così un particolare valore rispetto alle copie realizzate. Il fascino antico di questa lastra, la particolarità del suo uso e l’insolito, almeno per quanto riguarda la pittura, materiale su cui sono raffigurate le immagini rendono questo oggetto un pezzo da collezione raro e originale. L’immortalità del tema legato al ciclo delle stagioni, usato fin dai tempi antichi e giunto sino a noi, qui si ripropone con un tono meno solenne ma comunque coerente e volutamente disteso e giocoso.