Raffinato dipinto fiammingo del XVII secolo. Opera ad olio su rame raffigurante una splendida scena mitologica, un meraviglioso paesaggio con Venere e un amorino. La giovane Dea è seduta ai piedi di un albero, mentre intreccia e riceve fiori da un putto sorridente. La composizione è immersa in un paesaggio boschivo che si apre su un orizzonte ricco di minuziosi dettagli naturalistici. Evidente è il richiamo al gusto per le rotondità fiamminghe, la resa dell'incarnato è morbida con velature rosate, il modellato soffice e il chiaroscuro tenue. Presenta una scritta sul retro del rame e della cornice con riferimenti al pittore barocco Valerio Castello (1624-1659). Presumibilmente non coeva, riteniamo che si tratti di un'attribuzione infondata, in quanto il dipinto sembra lontano dallo stile del grande artista genovese. Più probabile che si tratti di un pittore del nord Europa influenzato dal gusto italiano o attivo in Italia nella prima metà del XVII secolo. Hendrick Van Balen (1575-1632), eccelso pittore di Anversa, si recò a Roma per studiare l'arte classica. Gli si attribuiscono almeno ventisei allievi di grande fama e il rame in questione potrebbe appartenere alla sua cerchia. L'opera, di piccolo formato ma di grande intensità lirica, si distingue per la grazia delle figure e la preziosità della resa floreale. Un quadro affascinante, facilmente collocabile in qualsiasi ambiente, ideale per un collezionista di pittura nordica. Un piccolo gioiello fiammingo su un supporto raro e prezioso, perfetto per arricchire una wunderkammer, la cosiddetta camera delle meraviglie. Cornice non coeva in legno dorato del XIX secolo, con alcuni segni del tempo. Opera che presenta piccoli ritocchi, nel complesso in ottimo stato conservativo. Luce dipinto H 16 x L 12 cm
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