Gaspare Lopez, attrib.
Natura morta con grande vaso e cascata di fiori nel giardino, Napoli, 1720
Olio su tela, 36 × 45,2 cm (48 × 57,4 cm con cornice)
Cornice in legno dorato di epoca posteriore
Sul retro etichetta manoscritta: “H. C. Veit – 1A Chesham Mews SW1 – 16 June 1957”
Questo dipinto appartiene a una coppia di nature morte napoletane del primo Settecento e si inserisce con evidente coerenza nel linguaggio di Gaspare Lopez, del quale riprende il gusto per gli ambienti di giardino e per le costruzioni floreali ampie e decorative.
In primo piano si impone un grande vaso appoggiato sul muretto, decorato con un profilo umano modellato a rilievo, dettaglio che riflette il gusto napoletano-barocco per l’ornamento curioso e per le allusioni grottesche. Da questo vaso si sviluppa una vera e propria cascata di fiori, una soluzione volutamente teatrale, vicina ai celebri capricci floreali che resero l’artista noto ai contemporanei con il soprannome di “Gaspare dei fiori”.
La composizione floreale riunisce rose, tulipani, garofani, crisantemi, piccoli fiori campestri e le caratteristiche campanelle blu rampicanti, resi con una pennellata chiara e vivace. La tavolozza, luminosa e gioiosa, restituisce pienamente la vitalità napoletana della prima metà del Settecento, in equilibrio tra ricchezza barocca e una leggerezza già pre-rococò.
Sul fondo si apre un giardino all’italiana con cipressi, terrazze e muretti in pietra. Questo impianto trova confronti diretti nelle grandi nature morte con parco conservate al Kunsthistorisches Museum di Vienna (invv. GG 1658, 1662, 1664), tutte attribuite a Lopez. Pur in un formato più contenuto, il presente dipinto condivide con quelle opere l’impostazione orizzontale, i cieli chiari e la costruzione delle masse floreali in dialogo con l’architettura, elementi che sostengono con forza l’attribuzione.
La formazione di Lopez presso Andrea Belvedere, maestro del fiore napoletano tardo-barocco, emerge nell’attenzione alla varietà botanica, nella freschezza cromatica e nel gusto decorativo, che l’artista svilupperà poi in una cifra personale nel corso della sua attività tra Napoli, Roma e Firenze.
Stato di conservazione: vernice antica e craquelure regolari.






































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