Oggetti d'antiquariato

Geografia dei furti d’arte del nuovo millennio

Breve riepilogo sui più recenti furti d’arte: quali sono state le opere sottratte e perché?

Articolo di Antonia Cattozzo

Come tutelare i musei statali e le collezioni private aperte al pubblico dai furti d’arte? Ne parliamo sul nuovo magazine di Artiquariato! Le procedure di sicurezza tese a garantire l’incolumità delle opere sono sicuramente una delle principali preoccupazioni dei musei. Oggi, in teoria, le nuove tecnologie dovrebbero essere in grado di prevenire molti più rischi e danni rispetto a un tempo. Nonostante ciò, negli ultimi decenni diversi musei sono stati protagonisti di furti d’arte, spesso proprio per malfunzionamenti dei sistemi di sicurezza.
La finalità di tutte queste rapine è stata quella di provare a rivendere le opere sottratte: tuttavia, in più di un caso, a causa di un impeto di quella che si potrebbe quasi definire lussuria, si è arrivati alla distruzione di dipinti dal valore inestimabile.

IL FURTO DELLA SALIERA DI BENVENUTO CELLINI
Saliera Benvenuto Cellini

Saliera Benvenuto Cellini, foto Giorgia Basili

Maggio 2003, Kunsthistorisches Museum di Vienna: Robert Mang elude i sistemi di sicurezza del museo per trafugare la Saliera di Benvenuto Cellini. Opera realizzata tra il 1540 e il 1543, è uno dei più grandi esempi di oreficeria dell’artista e del Manierismo: rappresenta l’incontro tra Terra e Nettuno, dio del mare.
Nel tentativo di ricevere un riscatto di circa 10 milioni, il ladro è stato rintracciato dalle forze dell’ordine: l’opera è stata recuperata il 22 gennaio 2006 e riportata al museo.

IL FURTO DE I PAPAVERI DI VINCENT VAN GOGH

I Papaveri di Vincent Van Gogh

Agosto 2010, Museo Mohamed Mahmoud Khalil del Cairo: I Papaveri di Vincent Van Gogh viene rubato per la seconda volta nella storia. Il primo furto era avvenuto nel 1977: in questo caso le ricerche sono andate a buon fine e il dipinto è stato ritrovato circa una decina d’anni dopo.

   Vedi anche : Il “Mecenate di Castelvetrano” o Gianfranco Becchina

Il dipinto, che rappresenta come indica il titolo un vaso contenente papaveri gialli e rossi, è stato oggetto di rapina anche nel 2010: l’operato dei ladri è stato facilitato da un malfunzionamento del sistema di sorveglianza, motivo che ha portato poi all’arresto per negligenza di alcuni funzionari del museo.
Del furto furono inizialmente accusati due italiani arrestati all’aeroporto del Cairo e poi immediatamente rilasciati.
Ad oggi, il dipinto del valore di circa 50 milioni non è ancora stato ritrovato.

UNA RAPINA D’ARTE A PARIGI DEGNA DI LUPIN

Maggio 2010, Museo d’arte moderna di Parigi: Vjeran Tomic ruba cinque opere dal valore complessivo di circa 100 milioni di euro. La pastorale di Henri Matisse, L’Olivier pres de l’Estaque di Georges Braque, Le pigeon aux petits pois di Pablo Picasso, Donna con ventaglio di Amedeo Modigliani, e Natura morta con candelabri di Fernand Léger.
Il ladro, già con dei precedenti per rapine in appartamenti parigini, ha messo a punto un furto degno di Lupin: in seguito a diversi sopralluoghi, ha sostituito le viti della finestra da cui si è intrufolato con finte viti d’argilla.
Condannato ad otto anni di reclusione, Vjeran Tomic afferma di aver distrutto tutti e cinque i dipinti.

Le pigeon aux petits pois, Pablo Picasso, 1911

Le pigeon aux petits pois, Pablo Picasso, 1911
Creative Commons, Flickr Lluís Ribes Mateu

Ottobre 2012, Kunsthal Museum di Rotterdam: rubati sette dipinti di valore totale superiore a 200 milioni. Si tratta di Donna davanti ad una finestra aperta di Paul Gauguin, Autoritratto di Meyer de Haan, Waterloo Bridge e Charing Cross Bridge di Claude Monet, La lettrice in Bianco e Giallo di Henri Matisse, Testa di Arlecchino di Pablo Picasso e Women with Eyes Closed di Lucian Freud.
Tramite meticolose indagini, le forze dell’ordine sono riuscite ad indentificare i colpevoli: un gruppo di una mezza dozzina di persone che hanno affermato di aver bruciato i dipinti nel forno per evitare di lasciar prove: un’analisi dei residui ritrovati ha confermato la testimonianza. 

L’UNICO FURTO CON UN LIETO FINE

Novembre 2015, Museo di Castelvecchio di Verona: 17 dipinti vengono rubati dal Museo di Castelvecchio. Si tratta di opere dei maggiori esponenti dell’arte italiana e non dei secoli XV e XVI, tra le più importanti Madonna della quaglia di Pisanello, Sacra famiglia con Santa di Andrea Mantegna, Madonna allattante di Jacopo Tintoretto e Dama delle licnidi di Paul Rubens.
Le indagini sono state portate avanti dal Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Venezia per circa due anni prima di ritrovare le opere trafugate in Ucraina. Tutte le opere sono state per fortuna riconsegnate e sono tornate a Verona.

Madonna della quaglia - tempera e oro su tavola - Castevecchio - Verona

Madonna della quaglia – tempera e oro su tavola – Castevecchio – Verona, Photo Paolo Villa – Castelvecchio Verona – Pentax K10D SMC – Pentax-FA 35mm F2 – 08-09-2006

FURTI D’ARTE: UN’ALTRA OPERA DI VAN GOGH TRAFUGATA

Marzo 2020, Singer Laren Museum di Singer Laren: rubato il dipinto di Vincent Van Gogh Giardino della canonica Neunen in primavera, esempio della prima fase artistica del pittore.
Nel 2021 è stato arrestato un uomo sospettato del furto: approfittando della chiusura del museo per motivi di Covid-19, avrebbe sottratto il dipinto di valore stimato intorno ai 5 milioni di euro. Ad oggi l’opera, tuttavia, non è ancora stata ritrovata.

-Antonia Cattozzo

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Antonia Cattozzo è nata nel 2001, si sta laureando in Comunicazione della cultura e delle arti presso l’Università di Ferrara. Appassionata da sempre di arte, teatro, cinema e letteratura, sta cercando il suo posto nel mondo e nel frattempo scrive per comunicare ciò che ha intorno le suscita

 

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