Mostre d'arte in Italia

Il Vedutismo veneziano: origini e sviluppo

Il Vedutismo è un movimento artistico sviluppatosi nel corso del XVIII secolo: cuore pulsante della corrente è la città di Venezia, culturalmente ed economicamente florida, facoltosa e prosperosa. Nel corso dei decenni sono molti gli artisti che abitano la capitale della Serenissima e che ne dipingono gli scorci e le vedute, contribuendo a rafforzare il nuovo movimento artistico.

La differenza tra veduta e capriccio

Due sono le tipologie di dipinto realizzate dagli artisti del Vedutismo: le vedute e i capricci. Le prime riportano la realtà così com’è sulla tela, senza avere nessuna dimensione metaforica all’interno; i capricci, invece,rappresentano paesaggi parzialmente o totalmente di fantasia, che nascono da uno slancio interiore dell’artista.

Wittel, Caspar Museo Nacional del Prado

Wittel, Caspar Museo Nacional del Prado

Le origini

Le radici della corrente si rintracciano nella cornice culturale dell’epoca: il Settecento è il secolo della filosofia illuminista, la quale indaga e analizza il mondo nel modo più scientifico possibile. Ugualmente gli artisti, nelle loro vedute, si pongono l’obiettivo di riportare sulla tela la realtà nella sua dimensione più vera. Già nei secoli precedenti al XVIII avevano operato pittori che davano grande rilievo alla dimensione paesaggistica – come ad esempio Nicolas Poussin, Claude Lorrain o Hans de Jode – ma si trattava sempre di scenari  assoluti, non dipinti dal vero ma ancora legati a una dimensione allegorica, mentale e astratta.

Legge anche: Canaletto, il maggior interprete del vedutismo veneziano

Lo sviluppo

Si può rintracciare in Gaspar Van Wittel il pioniere delle vedute: artista olandese nato nel 1653, si trasferì nel 1674 in Italia dove trascorse la maggior parte della sua vita e realizzò molte vedute per committenti pubblici e privati. Altro grande anticipatore del movimento fu Luca Carlevarijs che riuscì a superare i risultati di Van Wittel grazie all’utilizzo della camera ottica: le sue vedute sono caratterizzate da una considerevole precisione e attenzione ai dettagli.

Legge anche: Francesco Guardi, l’ultimo artista del vedutismo

La camera ottica

La camera ottica, detta anche camera scura, è uno strumento presente fin dall’antichità utilizzato dai pittori vedutisti per ottenere una maggiore precisione nella realizzazione dei paesaggi. Il dispositivo è caratterizzato da una scatola chiusa e buia attraversata da un singolo foro che permette alla luce di entrare: quest’ultima, grazie alla proprietà di propagazione rettilinea, proietta sul lato opposto della scatola l’immagine capovolta dando all’artista la possibilità di una rappresentazione veritiera della realtà.

 

01219

You may also like

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *