L'opera è attribuibile alla cerchia di artisti (formata da allievi, collaboratori e seguaci) di Francesco Albani (Bologna, 1578 – Bologna, 1660). Il quadro in oggetto, così come le altre opere della cerchia mantengono il carattere lirico e decorativo tipico di Albani, anche se talvolta con una pennellata più sciolta e con variazioni stilistiche che riflettono le tendenze del secondo Seicento.
In un incantevole paesaggio boscoso, pervaso da una luce soffusa e dorata, un gruppo di ninfe dai gesti aggraziati è intento a tagliare le ali a una schiera di putti. Le figure, immerse in un'atmosfera di sospesa dolcezza, sembrano eseguire un rito antico, carico di significati allegorici. I putti, raffigurati con espressioni ingenue e leggere, accettano senza resistenza il gesto, che segna forse il passaggio dall’amore spirituale a quello terreno.
La scena, ricca di delicatezza cromatica e armonia compositiva, riflette lo stile della cerchia di Francesco Albani: una visione idealizzata della natura e del mito, nella quale l'elemento favolistico si intreccia a una sottile malinconia.
L'opera è impreziosita da una cornice dorata dell'Ottocento e si presenta in ottime condizioni. E' stata professionalmente reintelata, preservando la qualità originale della pittura.
Bologna, seconda metà del Seicento.