Busto di gentildonna
Cera, 36x32,5 cm
L'uso di fabbricare figure di cera fu assai comune, sin dall’antichità, presso Greci e Romani, e, per quanto ne abbiamo minori testimonianze, anche presso gli Egizi e i popoli dell'Asia anteriore. Nel Medioevo e nell'epoca moderna la cera servì agli scultori per modellare figure od oggetti da fondere in metallo, per abbozzare opere da sviluppare poi in proporzioni maggiori, infine come vera e propria materia scultoria per fondere o modellare figure a tutto tondo o bassorilievi. Di bozzetti in cera si sono conservati numerosi esempi, anche di mano di artisti insigni: di Michelangelo, quello del David (Firenze, Galleria Buonarroti) e vari di altre figure, quello del Perseo del Cellini (Firenze, Museo Nazionale del Bargello), quello dell'Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (Berlino, Kaiser Friedrich Museum), quelli di Ferdinando I de' Medici (Berlino, Kaiser Friedrich Museum) e di due rilievi della Passione di Giambologna (Londra, Victoria and Albert Museum). Come materia scultoria vera e propria la cera servì principalmente alla ritrattistica, sia per figure funerarie che venivano esposte durante le onoranze rese alle salme di sovrani o di personaggi altrimenti illustri, sia per figure votive, sia infine per ritratti veri e propri. L'uso delle figure funerarie in cera colorita e rivestite di sontuosi paramenti è attestato per lo meno fin dalla metà del secolo XIV, alle corti di Francia e d'Inghilterra, e anche presso la repubblica di Venezia: si conservano ancora nell'abbazia di Westminster undici di quelle figure, e nel tesoro di San Rocco a Venezia la testa del doge Alvise IV Mocenigo. Col XVI secolo, la ceroplastica produce anche opere indipendenti dal significato votivo o funerario e sono frequenti soprattutto i medaglioni-ritratto, specialmente di artisti italiani, come il Cellini, Leone Leoni, Alfonso Lombardi, il Pastorino da Siena, Francesco Segala, l'Abondio, che ebbero gran voga anche nelle realtà d’oltralpe. È proprio a questa ultima casistica di utilizzo della cera in ambito artistico che questo manufatto risulta ascrivibile. Il ceroplasta dà vita, plasmando l’insolito materiale, a un affascinante busto femminile. La donna ritratta, dall’elaborata acconciatura e dalla raffinatissima parure di gioielli, mostra sensualmente entrambi i seni: il suo corpo appare coperto solo parzialmente da un drappo rosso, la cui consistenza setosa è resa con perizia e con dovizia di particolari.