Maroussia Valero (San Pietroburgo 1885 – Madrid 1955), “Ritratto di donna”.
Olio su tela, cm. 60 x 50
Firmato “Maroussia Valero 1918” in basso a destra.
Il dipinto raffigura una donna di tre quarti; non ci è permesso conoscere la sua identità ma sappiamo che già alla fine degli anni ’10 Valero era una ritrattista molto apprezzata. La figura è qui rappresentata ricurva e affranta; non guarda l’osservatore, anzi, una forte tensione è individuabile nella mascella serrata, delineata da un’ombra decisa che le dona una forma geometrica, quasi quadrata. Gli occhi paiono rossi e gonfi di pianto. I capelli spettinati sono raccolti dietro la nuca in uno chignon abbozzato, che accentua l’irrequietezza della figura. Valero, giocando con pennellate larghe e toni lividi, rende perfettamente lo sguardo e la gestualità di una persona contrita dal dolore.
BIOGRAFIA
Maroussia o Marusa Valero Kotowitch nasce a San Pietroburgo nel 1885 da Fernando Valero y Toledano (1856 –1914), celebre tenore spagnolo e dal soprano Raia Kotowitch, un’aristocratica russa. La famiglia risiedeva in Russia quando non era in tournée; gli anni successivi nascono la sorella Raia, che diventerà anch’ella cantante d’opera e il fratello Fernando, poi scultore.
Figlia d’arte, comincia i suoi studi a San Pietroburgo, presso l’artista polacco Zionglisky. Successivamente si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Milano, allieva del pittore Cesare Tallone (1853 -1919). La sua prima esposizione avviene nel 1909, preso la Casa de Música di Maristany a Barcellona; si era infatti trasferita nel paese d’origine del padre per studiare i grandi maestri spagnoli al Museo del Prado.
Nel 1918 partecipa alla Mostra Annuale presso la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Breracon il dipintoRitratto di Viglione Borghese. Nel 1921 si trasferisce a Parigi e riceve una menzione d'onore al Salon des Artistes Français, tenendo una mostra personale allo S.F.A.I. nel maggio dell’anno seguente, diventando celebre come ritrattista nell'alta società parigina.
Nel 1925 espone individualmente al Salone Easo di Madrid, nel 1926 al Salone d'Arte Moderna del Palazzo delle Biblioteche e dei Musei e nel 1929 un gruppo di ottantasei opere al Círculo de Bellas Artes di Madrid. Fonda e dirige la propria scuola e partecipa alla Exposición de Pintores Españolesorganizzata dal quotidiano Heraldo de Madrid, dove ha come colleghe, tra le altre, María de los Ángeles López Roberts e Marisa Roesset.
Nel 1932 si sposta a Los Angeles dove viveva sua sorella, e lì espone all'Assistance League of Southern California: i suoi dipinti raffigurano zingari, artisti di flamenco e ritratti di famosi personaggi di Hollywood. Nel 1934 torna a Madrid e tra i suoi quadri spicca un ritratto dell’artista Manuel de Falla con il quale partecipa all'Esposizione Nazionale di Belle Arti e due anni dopo, nella stessa esposizione, presenta un nudo.
Durante la guerra tiene una mostra nelle sale dell'Hotel Palace di Madrid e nel 1942 espone alla galleria Pallarés di Barcellona. Scompare prematuramente nel 1955 nella sua casa di Madrid.