Il dipinto colpisce per l’eleganza dei volti e la delicatezza delle mani, unite a una qualità pittorica elevata che attraversa l’intera composizione. Sulla superficie è visibile una piccola scritta in rosso, distribuita su due righe, ormai difficilmente leggibile a causa dell’usura del tempo.
L’opera è pienamente ascrivibile alla cerchia di Cristofano Allori (Firenze, 1577–1621), figlio di Alessandro Allori, allievo prediletto del Bronzino e, dopo la morte di quest’ultimo e di Vasari, uno dei pittori più stimati alla corte medicea. Gli artisti della sua cerchia — allievi, collaboratori e seguaci — ne adottarono lo stile raffinato, caratterizzato da un uso calibrato della luce e del colore, suggestioni caravaggesche nella resa plastica, composizioni sobrie ma intensamente espressive, e una meticolosa attenzione al dettaglio, soprattutto nei soggetti religiosi.
Condizioni complessivamente buone, coerenti con l’epoca, come documentato in foto. Si segnalano lievi usure e una piccola area di umidità sul retro della tela. Restauro professionale disponibile su richiesta.