Donna con cappello
Giorgio Rossi (San Piero a Sieve, 1892 – Firenze, 1963)
Terracotta, firma autografa in basso. «Giorgio Rossi»
Altezza: 25 cm.
Laggezza: 29 cm.
Condizioni:
Buono stato conservativo generale.
Provenienza:
Provenienza diretta dalla famiglia dell’artista.
Carattere unico:
Pezzo unico. Esposto alle mostre monografiche del artistaa
Principali esposizioni (selezione, partecipazione dell’artista):
– 1906, 1912–13, 1916–18: Società di Belle Arti, Firenze
– 1920: Mostra d’Arte Sacra, Venezia
– 1925: Premio Principe Umberto, Permanente di Milano
– 1930, 1936: Biennale di Venezia
– 2007: Giorgio Rossi. Scultore nel secolo breve, Palazzo Panciatichi, Firenze
– 2010: Le voci di dentro. La scultura di Giorgio Rossi, Sala delle Colonne, Ente Cassa di Risparmio di Firenze
– 2011: Nel segno della Sieve, Sala delle Eroine, Palazzo Comunale, Pontassieve
– 2013: Volti dal passato. Giorgio Rossi e le sue Muse, Palazzo Medici Riccardi, Firenze
Bibliografia:
– Le voci di dentro. La scultura di Giorgio Rossi, a cura di Stefano De Rosa, Firenze, Edizioni Polistampa, 2010, p. 69 (illustrata)
– Gigi Salvagnini, Giorgio Rossi. Un lungo viaggio verso il Novecento, Centro Libero Andreotti, Firenze, 2003, p. 20
Nota sull'artista:
Giorgio Rossi nasce il 13 gennaio 1892 a San Piero a Sieve, in Toscana.
Si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Bortone, da cui eredita una solida disciplina plastica e un’etica del lavoro artistico fondata sulla serietà. Espone per la prima volta a soli quattordici anni alla Società di Belle Arti di Firenze nel 1906 e partecipa regolarmente alle esposizioni successive.
Negli anni Dieci e Venti, presenta le sue opere in numerose rassegne nazionali, tra cui la Mostra d’Arte Sacra di Venezia (1920), il Concorso Duprè a Firenze e la Permanente di Milano. Riceve premi, riconoscimenti e commissioni pubbliche e funerarie, e nel 1918 è nominato membro onorario dell’Accademia delle Arti del Disegno.
Negli anni Trenta partecipa due volte alla Biennale di Venezia (1930 e 1936), confermando il suo rilievo nel panorama nazionale. Le sue sculture in alabastro trovano successo a Volterra, dove insegna alla Scuola Artistico-Industriale per l’Alabastro, fondendo il rigore classico con un linguaggio personale ispirato al Quattrocento toscano.
Viene incluso nel Dizionario degli scultori italiani di Ojetti e Comanducci.
Dopo la guerra, ritiratosi a Firenze, si dedica soprattutto alla terracotta, cercando un’arte più introspettiva, vicina alla dignità umana e distante dalle mode dell’avanguardia. La sua poetica è stata definita di “coerenza stoica”, umanistica e silenziosa.
Nel 2007 una grande mostra retrospettiva, Giorgio Rossi. Scultore nel secolo breve, presso Palazzo Medici Riccardi a Firenze, ne ha sancito il riconoscimento critico postumo come figura significativa della scultura toscana del XX secolo. Muore a Firenze nel 1963.