Italia centrale, fine XVII – inizi XVIII secolo
Scultura frammentaria in marmo bianco raffigurante una testa virile con barba fluente e capigliatura riccamente mossa. L’opera colpisce per la sua intensa espressività: il volto è percorso da un’energia interna trattenuta, con lo sguardo abbassato e le labbra semiaperte, in un gesto tra il parlato e il silenzio assorto. Il trattamento della barba e dei capelli, realizzato con profondi fori da trapano e volumetrie compatte, rivela l’influenza della scultura barocca romana tardo-seicentesca.
Il retro e la sommità presentano superfici non rifinite, suggerendo l’appartenenza originaria a un complesso architettonico o monumentale, forse come elemento decorativo per una fontana, una nicchia o un fregio. La qualità scultorea e la monumentalità della resa pongono questa testa tra i prodotti più potenti della tradizione plastica post-berniana, riecheggiante anche modelli michelangioleschi.