Raro e spettacolare orologio architettonico francese, ideato secondo la forma di un tempietto rotondo a cupola, in marmo bianco di Carrara finemente scolpito e bronzo dorato al mercurio. La struttura si sviluppa su un’alta base a gradoni scanalata e profilata da cornici perlinate e da una ghirlanda a foglie d’alloro in bronzo dorato, interrotta da quattro appliques floreali ai lati.
La parte centrale è composta da un elegante peristilio di sei colonne scanalate con base e capitelli in bronzo dorato, che sostengono la trabeazione decorata con festoni naturalistici in bronzo dorato e pilastrini con numerazione romana (da I a VI), corrispondenti probabilmente a ore rintoccate. Al centro, su basamento gradinato, si erge una figura femminile classica in bronzo dorato, con panneggio e postura ispirati all’estetica antica.
La cupola, traforata con sei arcate a raggiera, lascia a vista la spettacolare meccanica centrale, visibile nei suoi ingranaggi in ottone finemente lavorati. Alla sommità, un globo in marmo sormontato da un amorino dorato reca l’indicazione dell’ora e dei minuti su due bande smaltate bianche girevoli, scandite da numeri romani (per le ore) e arabi (per i minuti), con indice metallico fisso.
Questo orologio rappresenta una rara tipologia d’ispirazione archeologica, che fonde l’architettura palladiana e le invenzioni orologiere più sofisticate dell’epoca. La trasparenza della meccanica sotto la cupola e la lettura dell’ora tramite globo rotante richiamano i principi dell’orologeria di precisione scientifica tanto apprezzata nei decenni a cavallo tra Illuminismo e Impero.
Per raffinatezza formale, qualità dei bronzi e innovazione meccanica, l’opera è attribuibile alla grande orologeria parigina di fine Settecento, in ambito affine a Ferdinand Berthoud, Lepaute, o Bailly, e riflette la stretta collaborazione tra bronzisti, scultori e meccanici d’élite.