Guido Borgianni (New York 1915 – Firenze 2011)
Veduta di Firenze con torre medievale di Santa Rosa
Firmato in basso a destra
Con cornice: H 58 cm x L 48 cm
Veduta dell’Arno con il Torrino di Santa Rosa, uno dei meglio conservati tratti delle mura medievali di Firenze, in gran parte distrutte nel XIX secolo durante il periodo di Firenze capitale. L’opera, costruita con pennellate dense e frammentate, mostra l’inconfondibile modo di dipingere di Guido Borgianni: la materia si addensa in vibrazioni di colore che catturano la luce mutevole del fiume e dei tetti, restituendo un’immagine vitale e poetica della città.
L’artista rappresenta Firenze non come sfondo, ma come presenza viva, respirata e osservata ogni giorno dal vero.
Guido Borgianni fu uno dei protagonisti del figurativismo italiano del secondo Novecento. Nessun pittore, forse, è stato tanto fiorentino quanto lui: in molte case della città si trovano le sue vedute dell’Arno, tramonti e tetti d’Oltrarno, ma anche figure umane colte nelle attività quotidiane — artigiani, donne al mercato, bambini sulle rive del fiume — che restituiscono la vita reale e semplice di una Firenze popolare. La sua pittura è diventata parte della memoria visiva della città.
Nato a New York da padre fiorentino e madre americana, Borgianni si trasferì a Firenze nel 1916. Studiò all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Felice Carena e debuttò nel 1937 alle mostre sindacali toscane. La sua prima personale si tenne nel 1938 presso la Galleria Cavalensi e Botti. Nel dopoguerra prese parte alla IV Quadriennale di Roma (1946) e vinse il Premio Fiorino Nazionale a Firenze nel 1950.
Negli anni Cinquanta viaggiò a Venezia e a Parigi, dove approfondì la conoscenza dell’Impressionismo e del linguaggio materico della pittura moderna. Nel 1956 fu invitato alla Biennale di Venezia ed entrò a far parte dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel 1957 vinse il Primo Premio alla Mostra del Ritratto presso la Casa di Dante, e nel 1971 espose in Germania (Bielefeld).
Nel 2001 gli fu dedicata una grande retrospettiva all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
La sua pittura, profondamente radicata nella tradizione toscana, si nutre di impressionismo, divisionismo ed espressionismo, ma resta sempre fedele al reale. La pennellata, densa e sovrapposta in frammenti di colore, costruisce superfici vibranti, dove la luce diventa protagonista. Firenze è il centro costante della sua opera: scorci dell’Arno, torri medievali, giardini e piazze si trasformano in una cronaca poetica della città.
Borgianni dipingeva all’aperto, con il cavalletto tra la gente, osservando i cambi di luce e di stagione. Fu amato e riconosciuto come uno dei pittori più autentici di Firenze, lodato da Giulio Carlo Argan e ricordato da Eugenio Montale e Vasco Pratolini. Le sue opere si trovano oggi nella Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, nel Museo del Novecento e nel Corridoio Vasariano di Firenze, oltre che nella Galleria d’Arte Moderna di Roma e nella Kunsthalle di Bielefeld (Germania).
Cornice in legno dorato con profilo interno bianco patinato.




































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