Virginie-Constance Lemercier era la figlia di Louis-Jean-Népomucène Lemercier, poeta e drammaturgo francese.
Un incidente infantile lo lasciò parzialmente paralizzato. Jean-François Ducis scrisse di lui: "La sua anima risiede nella parte viva, con lampi di arguzia, una visione profonda e un'audacia di concezione che lo rendono un fenomeno affascinante ai miei occhi, mentre la parte morta lo rende un martire che mi commuove, un eroe della sofferenza che mi stupisce, ed è tutto questo che mi spiega le grandi passioni che ha ispirato e sentito, perché le donne hanno occhi per comprendere e adorare tali meraviglie". All'inizio della sua carriera, beneficiò del mecenatismo della regina Maria Antonietta, che, a soli 17 anni, gli commissionò la messa in scena della sua tragedia Meleagro. L'opera fu tuttavia rappresentata una sola volta, sebbene, data alla presenza della regina, della principessa e di tutta la corte, fu applaudita trionfalmente.
Lemercier fu inizialmente vicino a Bonaparte. Frequentò il suo salotto dopo il matrimonio con Giuseppina, e la sua tragedia Ophis, di soggetto egiziano, fu rappresentata proprio il giorno in cui la notizia dei successi militari della spedizione egiziana giunse a Parigi. Dopo il colpo di stato del 18 brumaio, Lemercier fu ospite fisso della Malmaison, ma la sua franchezza iniziò a irritare il Primo Console, che lo soprannominò "il mio piccolo romano". Repubblicano e liberale, da allora in poi evitò ogni contatto con Napoleone, recandosi al Palazzo delle Tuileries solo per i ricevimenti ufficiali dell'Accademia di Francia, alla quale fu eletto l'11 aprile 1810. Lemercier fu anche il più accanito oppositore dell'elezione di Victor Hugo all'Accademia di Francia, dove, ironia della sorte, Hugo gli succedette al seggio numero 14. Come da tradizione, al momento della sua elezione, il 5 giugno 1841, Victor Hugo pronunciò l'ormai famoso elogio funebre per il suo più acerrimo avversario. In questo discorso, Hugo citò il poeta tra i pochi che non si erano inginocchiati davanti a Napoleone.
Constance-Virginie era l'unica e amatissima figlia di Népomucène. Il suo ritratto in terracotta fu commissionato dal padre quando aveva circa sei anni, in uno stile ancora fortemente influenzato dall'Impero. Il suo busto, profondamente intriso di classicismo, è di una bellezza disarmante. Fu lei a lasciare in eredità il ritratto del padre al Museo del Louvre, dove si trova ancora oggi.
Il busto presenta una magnifica patina originale. Poggia su una base in legno ebanizzato.
Dimensioni:
H 36,5 cm
L 17 cm
P 16 cm
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++Imballo professionale.
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