Fuga in Egitto
Placca in bronzo, cm 10 x 8
Cornice antica, cm 33 x 22
Raffinata placca in bronzo cesellato raffigurante l'episodio evangelico della Fuga in Egitto, realizzata in area veneta nel corso del XVI secolo. La preziosa placca in bronzo è contenuta in una cornice antica del XVII secolo in legno dorato e intagliato a girali e foglie d'acanto.
L'evento raffigurato viene narrato nel Vangelo di Matteo (2,13-23), e vede qui rappresentata nell'angolo a sinistra, all'interno di un rigoglioso paesaggio che occupa gran parte della rappresentazione, la Sacra Famiglia mentre si allontana dalla città di Betlemme. La Vergine e il Bambino sono in fuga a dorso dell'asino condotto da Giuseppe in direzione dell'Egitto. Dopo la visita dei Magi, a Giuseppe apparve in sogno un angelo che lo avvertì del pericolo di Erode il Grande, dicendogli di prendere Madre e Figlio e recarsi in Egitto (2,13-14), cosicché che Gesù potesse scampare alla strage degli innocenti. Il tono narrativo è intimo e contemplativo, accentuato dalla resa dei dettagli minuziosi e dalla composizione fluida del paesaggio, dove natura e architettura si fondono armoniosamente.
Queste placchette in bronzo cesellate a bassorilievo erano opere di grande prestigio nel Rinascimento, spesso usate come oggetti devozionali privati, inserite in mobili sacri o come modelli da studio per orafi e scultori. La lavorazione parte generalmente da uno stampo in cera persa o da una matrice, per poi essere rifinita a cesello con grande maestria, come in questo caso, dove i dettagli del paesaggio e le pieghe delle vesti sono eseguiti con straordinaria precisione.
Numerosi esempi coevi si conservano in collezioni museali, spesso attribuiti a officine padovane o veneziane, attive tra il tardo Quattrocento e il primo Seicento. Questa particolare iconografia della Fuga in Egitto, ambientata in un paesaggio boschivo o collinare, è ricorrente anche in placchette fiorentine e lombarde, ma qui assume una qualità tipicamente veneta, evidente nella morbidezza delle forme e nella costruzione prospettica del fondale.
L’opera è montata in una cornice antica coeva in legno dorato e intagliato, decorata con motivi a girali e foglie d’acanto, tipici del barocco padano e veneto della prima metà del XVII secolo. Questo abbinamento, di gusto colto e devozionale, suggerisce un uso devozionale privato, destinato a una committenza raffinata.
Questa placca rappresenta un prezioso esempio di micro-scultura rinascimentale. È un oggetto di grande fascino collezionistico, capace di parlare tanto al conoscitore quanto all’appassionato, ideale per una raccolta di arti decorative sacre o bronzetti italiani del XVI secolo.
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