Ritratto firmato Darbes, 1781. Periodo russo-balto, indirizzo di Riga al verso
Olio su tela, formato ovale, 61 × 46,5 cm
Firmato a sinistra e datato 1781, questo ritratto è opera di Joseph Friedrich August Darbes (1747–1810), pittore tedesco che nel corso degli anni Settanta del Settecento lavorò stabilmente nei territori dell’Impero Russo, tra San Pietroburgo e la Curlandia, in un contesto fortemente segnato dalla presenza della comunità tedesco-baltica. Nel 1785 si trasferì a Berlino, dove fu professore di pittura di ritratto e membro dell’Accademia delle Arti.
Il dipinto appartiene quindi al periodo russo-balto dell’artista. Il confronto con il ritratto di Leonhard Euler (1778, Galleria Tret’jakov, Mosca) è particolarmente significativo: le dimensioni (61,3 × 47,4 cm) sono quasi identiche, indizio dell’uso da parte di Darbes di ovali standard destinati a ritratti ufficiali.
Alcune sue opere sono conservate in musei di primo piano: Galleria Tret’jakov (Mosca), Museo Russo (San Pietroburgo), Museo Nazionale di Varsavia, Museo di Belle Arti di Budapest, Statens Museum for Kunst di Copenaghen. Tra i soggetti noti figura la duchessa Dorothea di Curlandia, importante esponente del mondo culturale baltico.
La giovane donna è rappresentata a mezzo busto, con acconciatura voluminosa secondo la moda degli anni 1770–80. L’abito è dipinto in un verde tenue con riflessi perlacei, tonalità che richiama la sensibilità più sobria e luminosa che caratterizza la transizione dalla fine del Rococò al primo Neoclassicismo. La resa leggermente cipriata dei capelli — nonostante la giovane età della modella — crea un contrasto equilibrato con l’incarnato, chiaro e ben modellato. Questa delicatezza di tono, che richiama la prassi del pastello settecentesco, si armonizza con la nota esperienza di Darbes anche come autore di pastelli e miniature su pergamena.
Stato di conservazione: molto buono. La pittura è pressoché intatta, con un craquelure superficiale naturale per un’opera del XVIII secolo.
Sul retro: è presente il nome “Petrik” accompagnato da un riferimento a Riga (probabilmente un indirizzo), che suggerisce un passaggio dell’opera in ambiente baltico nel corso della sua storia collezionistica.






































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