Russia. Busto dello scrittore I. A. Krylov con mantello con collo in pelliccia. Cristallo di rocca. Urali. XIX secolo.
Cristallo di rocca, intaglio, incisione, levigatura e lucidatura; base in lapislazzuli e oro.
Altezza: 10 cm.
Il busto, scolpito in cristallo di rocca, raffigura Ivan Andreevič Krylov, una delle figure più note della letteratura russa del XIX secolo. È rappresentato con un mantello con collo in pelliccia, elemento iconografico stabilmente attestato nella tradizione ritrattistica dell’epoca.
L’arte della lavorazione delle pietre dure negli Urali si sviluppa a partire dal XVIII secolo in seguito alla scoperta di importanti giacimenti di pietre dure e semipreziose e raggiunge nel corso del XIX secolo un elevato livello di specializzazione tecnica. Ekaterinburg diviene il principale centro di estrazione e lavorazione artistica della pietra, dove, accanto alle manifatture imperiali, operano numerose botteghe private attive nella produzione di oggetti decorativi e di piccola scultura destinati a una committenza colta.
La lavorazione del cristallo di rocca richiedeva un’elevata perizia tecnica e una profonda conoscenza della struttura interna del materiale. In questo busto la forma scultorea è subordinata alle qualità naturali della pietra: i volumi risultano semplificati, la modellazione è contenuta e priva di idealizzazione accademica. I tratti del volto sono resi mediante intaglio, incisione e accurata lucidatura, secondo le pratiche delle botteghe lapidarie private degli Urali nel XIX secolo.
L’opera si inserisce nel contesto delle serie di busti in pietra dura di piccolo formato realizzate in questo periodo e dedicate a figure della letteratura, della scienza e della cultura. Tra i soggetti più frequentemente attestati figurano lo studioso e naturalista M. V. Lomonosov, il poeta e uomo di Stato G. R. Deržavin, il letterato e storico N. M. Karamzin, il poeta V. A. Žukovskij e lo scrittore I. A. Krylov; le raffigurazioni del poeta A. S. Puškin risultano in genere più tarde e più rare.
La base, probabilmente eseguita in epoca successiva, è realizzata in lapislazzuli e oro, materiali di grande pregio tradizionalmente impiegati nell’arte decorativa lapidaria degli Urali.
All’interno del cristallo è visibile una sottile fessurazione, verosimilmente di origine naturale; non si riscontrano danni sulla superficie.

































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