Importante opera barocca di ampio formato, ispirata al celebre dipinto di Annibale Carracci conservato agli Uffizi di Firenze, qui riproposto in una raffinata versione d’atelier o di stretta cerchia, databile alla prima metà del Seicento. La scena mitologica, di intensa sensualità e ricchezza cromatica, ritrae il momento giocoso in cui un satiro porge il vino a Venere, mentre due amorini animano la composizione con vivace complicità.
La figura femminile, colta di spalle in una posa languida e seducente, rivela una sapiente resa anatomica e una particolare cura nella resa della carnagione chiara e setosa, in contrasto con il corpo muscoloso e scuro del satiro. Il modellato corposo, la luce calda e l’impostazione teatrale della scena sono tratti tipici della pittura caravaggesca e bolognese, filtrati da un gusto classicista e decorativo.
Di rilievo la qualità degli incarnati, dei panneggi e dei dettagli come i gioielli, i cuscini damascati e il grande cratere metallico, che denotano una mano esperta e probabilmente operante in ambito romano o emiliano.
Cornice in legno intagliato e dorato di epoca settecentesca, in stile barocco.
Condizioni molto buone, con tela sana, vernice uniforme leggermente ingiallita dal tempo. Opera di forte impatto decorativo e collezionistico.































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