Il disegno sobrio ma solenne e la qualità della lavorazione suggeriscono una destinazione ecclesiastica, probabilmente come arredo liturgico per una chiesa del nord Italia, dove il marmo veronese era ampiamente impiegato nel Seicento per altari, acquasantiere e fonti battesimali.
L’insieme si distingue per equilibrio proporzionale e integrità materica, con una bella patina d’epoca che ne testimonia l’autenticità.
Condizioni buone e commisurate all'epoca, con lievi restauri strutturali visibili sulla colonna e segni d’uso coerenti con l’età.
































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