Antonio Francesco Peruzzini (1643/1646–1724) attribuito a "Giona e la balena"

Antonio Francesco Peruzzini (1643/1646–1724) attribuito a "Giona e la balena"
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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Antonio Francesco Peruzzini (1643/1646–1724) attribuito a "Giona e la balena""
Questo curioso pendant dalla pennellata veloce e daivividi cromatismi raffigura le vicende del testo biblico relativo al Libro diGiona. Nella tradizione il profeta Giona viene incaricato da Dio di portare lasua predicazione presso la città di Ninive, città peccatrice e pagana, affinchègli abitanti si convertano ed evitino il castigo divino. Avendo in odio lacittà ed i suoi abitanti, quasi a preferirne la distruzione al posto dellasalvezza, Giona rifiuta l’incarico imbarcandosi per mare con l’obbiettivo dirivolgersi altrove. L’imbarcazione viene però travolta da una tempesta ed ilprofeta, per evitare che tutte le persone imbarcate periscano in mare rivela lasua colpa e viene così gettato in mare. Si arriva perciò al fulcro dellavicenda, con in profeta che viene inghiottito da una “grosso pesce”,tradizionalmente identificato in una balena, e dopo tre giorni e tre notti dipreghiera, l’uomo viene miracolosamente risputato vivo dalla creatura edapproda sano e salvo sulla costa. Imparata la lezione, Giona si reca poi aNinive e dopo aver preso coraggio predica la parola del Signore convertendo ilpopolo e garantendogli così la salvezza.A livello di rappresentazione, la storia di Gionariproposta nell’arte durante i secoli ha sempre portato a sorprendenti ecuriosi risultati, forse per la possibilità degli artisti di liberare lapropria fantasia nella rappresentazione del mostro marino, protagonista dellavicenda al pari del profeta stesso.Le due opere in esame raffigurano le scene centralidella storia raccontata: Giona gettato in mare, e lo stesso mentre vieneliberato dal ventre del mostro. Nel primo dipinto troviamo la scena dominatadal mare in tempesta mentre, non lontano dalla costa, il profeta sta per esseregettato in mare dai suoi compagni di viaggio mentre in agguato tra i flutti èla balena, raffigurata solamente nella testa e in parte della coda. Il mostromarino si presenta in effetti non come un pacifico cetaceo ma piuttosto con lesembianze di un grosso pesce dotato di un’enorme bocca irta di denti. Le ondealte e violente ed il cielo livido testimoniano la drammaticità e della scena ela fragilità degli uomini di fronte alle forze della natura.La seconda tela propone invece la scena della salvezzadi Giona. Dopo tre giorni e tre notti passate nella pancia della balena apregare e a pentirsi, egli vieni risputato incredibilmente vivo nei pressidella costa, a simboleggiare la seconda opportunità datagli da Dio. Qui Gionaviene raffigurato seminudo, la figura muscolosa tesa nell’atto di correre viadall’acqua verso la salvezza degli scogli e la terraferma, in lontananza sottoun cielo che va schiarendosi, è il pesce che emerge parzialmente dai flutti, ilcorpo sinuoso e l’espressione meno minacciosa rispetto al primo dipinto. Dueopere gemelle quindi, che raccontano le parti salienti del celebre testobiblico con abbondanza di dettagli e personaggi caratterizzati. A risaltare perqualità è la resa del mare e delle onde, rese vivide dalle pennellate guizzantie dai colori intensi. A testimoniare inoltre la grande qualità e conservazionedelle due tele è lo spessore della materia pittorica, non intaccata da restaurio cadute di colore.Per qualità stilistica le opere sono accostabili alpittore Antonio Francesco Peruzzini (1643/1646 - 1724) protagonista assolutodella pittura paesaggistica di fine seicento. Originario di Ancona e inseritoin un ambito familiare profondamente devoto all’arte (il padre ed il fratelloerano anch’essi pittori), lavorò in diverse realtà italiane, dipinse dapprima aRoma, poi a Bologna nonché a Firenze per la corte granducale. Celebre per ilproficuo sodalizio con il pittore genovese Alessandro Magnasco, Peruzzini èstato riscoperto con grande entusiasmo dagli storici dell’arte del XX secolo,come grande innovatore della narrazione del paesaggio, dominato da una pitturaveloce e vibrante, e da un colorismo vivido ed intenso.
Prezzo: 4 000 €
Artista: Antonio Francesco Peruzzini (ancona 1643/1646 – Milano 1724) Attribue A
Epoca: XVII secolo
Stile: Luigi XV - Transizione
Stato: Sato molto buono

Materiale: Olio su tela
Larghezza: 42
Altezza: 32

Riferimento (ID): 1620239
Disponibilità: Disponibile
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Antonio Francesco Peruzzini (1643/1646–1724) attribuito a "Giona e la balena"
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